Il ministro della Difesa ricorda a Bruxelles: “Lampedusa è il confine dell’Unione Europea”
Dassù: “C’è bisogno di una divisione più equilibrata degli oneri a livello comunitario”
Dopo il caso dei 102 migranti respinti da Malta e accolti nel nostro Paese, l’Italia continua a ribadire a Bruxelles che quello degli sbarchi è un problema di tutta l’Ue. “Lampedusa non è il confine dell’Italia è il confine dell’Unione Europea” ha dichiarato il il Ministro della Difesa, Mario Mauro. Secondo Mauro “Siamo all’interno di un fenomeno epocale che dura da moltissimi anni. Credo che solo la marina militare italiana in questi ultimi 10 anni abbia messo in salvo più di 100mila persone. Un certo numero di persone non abbiamo potuto salvarle e questa è la responsabilità maggiore che abbiamo nei confronti di questo tratto di storia di cui siamo protagonisti”.
Secondo il ministro le critiche dell’Europa sarebbero “ingiustificate” perché “l’Italia, come nel caso ultimo nei confronti della piccola isola di Malta, si è assunta responsabilità anche non dovute, facendosi carico di quello che gli altri non sono in grado di sopportare”.
Per affrontare il problema degli sbarchi di migranti serve un maggior coordinamento europeo e una maggiore solidarietà. È questo il pensiero del viceministro degli Esteri, Marta Dassù, che commentando l’accoglienza da parte dell’Italia dei 102 migranti respinti da Malta ha detto: “Esiste un diritto umanitario che abbiamo applicato, ma esiste anche il problema di un miglior coordinamento europeo che per ora non c’è”. Per Dassù “il problema vero è che l’Europa deve essere nel suo insieme più solidale”, e ci deve essere “una divisione degli oneri molto più equilibrata”. Guardando al numero di rifugiati in Europa, ha aggiunto, “l’Italia è solo al sesto posto: a noi fa molta impressione perché arrivano in modo concentrato d’estate per mare, ma non vediamo tutto il resto. Germania, Francia, Gran Bretagna e Svezia ne hanno molti di più”.
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