In Europa “la ripresa economica continua e si allarga”. Il prodotto interno lordo dell’Ue segnerà un +1,6% quest’anno e +2% nel 2015, e analogo andamento si registrerà nell’Eurozona (+1,2% nel 2014 e +1,7% nel 2015). La ripresa sarà comunque graduale, ma segnali incoraggianti si vedranno un po’ ovunque. “Nel complesso ci si attende che la domanda interna divenga il principale motivo di crescita”, rileva la Commissione, secondo cui a questo clima “farà seguito” un aumento dei posti di lavoro e una conseguente diminuzione della disoccupazione (nell’Ue si passerà dal 12% del 2013 all’11,8% quest’anno e all’11,4% a fine 2015, nell’Eurozona il tasso dei senza lavoro passerà dal 10,8% del 2013 al 10,5% quest’anno e al 10,1% nel 2015). L’inflazione, in questi mesi bassa e motivo di preoccupazione, continuerà a rimanere a livelli contenuti ma comunque in crescita (1% nel 2014 e 1,5% nel 2015 nell’Unione europea, 0,8% e 1,2% in Eurolandia). Le previsioni, tiene a precisare l’esecutivo comunitario, si basano sull’assunto che tutti i paesi membri attuino le riforme concordate.
“Stiamo consolidando la ripresa, una ripresa che diventa sempre più ampia”, il commento di Siim Kallas, commissario supplente agli Affari economici e monetari. “I deficit sono diminuiti, gli investimenti stanno ripartendo e, più importante ancora, la situazione occupazionale sta iniziando a migliorare. Questo significa che gli sforzi dei paesi membri per le riforme alla fine stanno ripagando”. A detta di Kallas le previsioni e il mutato quadro rendono le riforme ineludibili. I dati della Commissione “mostrano quanto sia importante avviare riforme strutturali il prima possibile e mantenere la rotta”.
Nel complesso “ i presupposti per la crescita ci sono tutti”, rileva Kallas nel corso della conferenza stampa. “Dal 2012 a oggi le condizioni del mercato finanziario sono migliorate, la frammentazione finanziaria in Europa diminuisce e le banche sono in una posizione migliore per poter riconoscere nuove condizioni di prestito”. Sull’Europa pesano però l’instabilità dello scenario internazionale. “In questo momento il principale fattore di incertezza motivo per l’economia dell’Ue è rappresentato dalle tensioni estere, e in particolare da quelle in Ucraina”, rileva Kallas nel corso della conferenza stampa.