Nell’Unione europea il rischio di un contagio di Ebola è “estremamente basso”. Lo garantisce il Commissario alla Salute Tonio Borg che vuole “rassicurare” i cittadini spiegando che il pericolo è scarso “sia perché relativamente poche persone che viaggiano verso l’UE sono suscettibili di essere infettate con il virus, sia per il modo in cui si diffonde, cioè solo attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei del paziente sintomatico”.
Borg aggiunge che “è anche importante considerare che l’Ue ha standard sanitari e di cura preventiva molto elevati”. Nel caso, remoto, nel quale il virus dovesse sbarcare nell’Unione “siamo pronti a farvi fronte”.
La Commissione sta lavorando sulla preparazione e il coordinamento della gestione dei rischi in collaborazione con gli Stati membri e con il sostegno del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue sta coordinando lo scambio di informazioni e la preparazione della risposta ad un eventuale arrivo del virus.
Oggi al’Oms ha dichiarato il peggioramento della situazione dell’epidemia di Ebola in Africa occidentale dichiarandola una emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Nel corso degli ultimi otto mesi questa epidemia ha causato la morte di oltre 900 persone in Guinea, Liberia e Sierra Leone. In questi giorni un cittadino spagnolo, che ha contratto il virus Ebola in Liberia, è stato rimpatriato in Spagna per ricevere assistenza sanitaria.
La Commissione è attiva anche sul terreno in Africa occidentale, e Kristalina Georgieva, commissario europeo per la Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi ha annunciato ulteriori otto milioni di finanziamenti dell’Unione europea in risposta all’epidemia. La somma totale arriva dunque a 11,9 milioni oltre alla fornitura di due laboratori di analisi mobili.