Il mondo del digitale e della tecnologia può portare a una “piccola rivoluzione” nel mondo dell’Impresa femminile. Se ne è discusso oggi in un incontro a Bruxelles promosso dall’eurodeputata del Pd Alessia Mosca e da Google.
Non solo abbattere dunque le barriere tra la tecnologia e le donne, ma come ci spiega Alessia Mosca anche “far incontrare mondi che normalmente faticano a parlarsi – le donne, l’ impresa, il digitale ed il commercio – e che invece incastrandosi nel modo giusto potrebbero produrre una piccola rivoluzione”. In Europa il 30% degli imprenditori sono donne e queste ultime nel 94 % dei casi gestiscono piccole imprese che non possono farsi carico di grosse spese.
Le imprese femminili dunque dovrebbero sfruttare a loro favore le tecnologie digitale e Internet per farsi conoscere anche nel resto del mondo. Non solo, ma come ha sottolineato il parlamentare europeo David Martin, presente anche lui all’incontro, bisognerebbe prima di tutto fornire un accesso a internet in tutta Europa ( dove invece molte aree rimangono tuttavia scoperte ) e poi incentivare le donne all’apprendimento delle materie scientifiche e del mondo digitale. Mosca sottolinea: “In Europa solo il 9% degli sviluppatori sono donne e la percentuale delle donne laureate in informatica è bassissima, solo il 3% a fronte del 10% nel caso dei laureati uomini. Dobbiamo cambiare la cultura, ed in questo i modelli sono importantissimi”.
Sul fronte poi, il commercio internazionale tutti i relatori sono d’accordo sul non considerare la politica commerciale come “gender neutral” poiché “la vera rivoluzione accadrà quando smetteremo di occuparci di politiche di genere e inseriremo, invece, la prospettiva di genere in ogni politica pubblica”. La politica commerciale ha però avuto un impatto negativo, è quindi secondo Mosca necessario raccogliere i dati e valutare le conseguenze di ogni accordo commerciale sul mondo femminile. “Se ad esempio un trattato commerciale penalizza un settore produttivo dove vi è un’alta occupazione femminile – conclude Alessia Mosca – dobbiamo saperlo in anticipo per poter prendere delle misure. Così come nel caso delle imprese femminili dobbiamo poter analizzare i dati per sapere quali tecnologie vengono svantaggiate dal commercio per immaginare soluzioni alternative,e in questo caso le nuove tecnologie ed il digitale offrono soluzioni molto valide”.
Un esempio di come la donna e la tecnologia possono collaborare è l’esperienza di “Le Cicogne”, start-up nata da giovani studentesse universitarie che riguarda il baby-sitting in un modo totalmente diverso, integrando la cura dei piccoli con la comunicazione on line per i servizi che fornisce.