Il parlamento europeo è stata la prima tappa della visita ufficiale alle istituzioni Ue del presidente della Repubblica. In mattinata Sergio Mattarella ha incontrato il presidente dell’Assemblea comunitaria, Martin Schulz, e poi i 73 eurodeputati italiani. “Il Parlamento europeo è cresciuto per compiti e importanza, ma deve crescere ulteriormente per per far riprendere pienamente la fiducia dei cittadini verso l’Unione europea”, una fiducia che è scemata durante la crisi indebolendo il rapporto tra cittadini e istituzioni, e nella battaglia per riconquistarla il Parlamento europeo ha un ruolo “importante”, ha detto Mattarella parlando ai deputati.
Per il presidente bisogna capire che “non ci vuole una politica solo romana ma europea”, e per questo è “decisivo”, un “rapporto collaborativo” tra i deputati europei e le istituzioni nazionali in quanto “bisogna sempre ricordare che nel Parlamento di Bruxelles si svolge e si realizza una gran parte delle politiche che garantiscono un futuro ai nostri giovani”. Insieme Roma e Strasburgo devono lavorare perché “cresca l’Europa e all’interno dell’Europa cresca di più anche l’Italia”.
Per il primo vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (Ppe), “la visita del capo dello Stato è un segnale di attenzione per le istituzioni comunitarie”, che fa capire che “abbiamo bisogno di più Europa” e la speranza è che la sua visita “avvii un percorso”, a cui segua “l’impegno di tutti i politici italiani per cambiare quello che c’è da cambiare in Europa”.
Anche l’altro vicepresidente italiano, David Sassoli (S&D), ha sottolineato che “l’Unione europea può contribuire di più” al benessere degli europei, ma “solo se i governi saranno disposti a cedere più sovranità”. Per Sassoli parlamentari europei ed italiani hanno “bisogno di lavorare insieme”. Secondo la capo delegzione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia, le parole di Mattarella “ribadiscono la solidità dalla tradizione di impegno europeista dell’Italia”, che “resta un punto di riferimento per tutta l’Unione europea in un momento di crisi ed euroscetticismo diffuso”. Giovanni Toti, di Forza Italia, ha da parte sua apprezzato “la scelta del presidente di iniziare la sua visita proprio nell’unico organismo direttamente eletto dell’Ue”, a suo avviso “un segnale anche per la politica italiana, dopo tutto quello che sta succedendo”, ha aggiunto in polemica con il governo di Matteo Renzi. La capodelegazione de L’Altra Europa con Tsipras, Eleonora Forenza, ha detto di augurarsi che “a differenza del suo predecessore Napolitano”, Mattarella “svolga il suo mandato all’insegna della reale vicinanza tra le istituzioni e la società”, e ha auspicato che “il presidente possa contribuire a che l’Italia sia costruttrice attiva dell’Europa dei popoli e non subalterna ai diktat della Troika e del governo della Merkel”.
Nel suo incontro con Schulz Mattarella, secondo quanto riferito da fonti del Quirinale, ha affrontato i grandi temi della politica europea, dalla Grecia, alla crisi, all’euro. Sulla moneta unica il presidente ha parlato del paradosso che “uno dei più grandi risultati” dell’integrazione europea che viene ora visto come “un ostacolo”. Riferendosi all’ipotesi dell’uscita di Atene dall’euro ha poi affermato che “non si deve prendere neppure in considerazione”. Da parte sua il presidente dell’Aula si è felicitato per l’elezione in Italia di “un capo dello Stato europeista”. I due hanno parlato molto di immigrazione con Mattarella che ha definito “drammatico”, il problema dei profughi che, ha aggiunto, “interpella tutta l’Unione”. Da parte sua Schulz ha lodato gli sforzi italiani nel Mediterraneo, parlando di “impegno umanitario senza precedenti” di cui a volte “non si rendono conto nemmeno in Italia”.