Bruxelles – “Il Genoa è sempre più importante, è sempre più importante”. Parola di presidente, o ‘presi’, come si chiama a Bruxelles il capo del club del Grifone. Qui, al Franco Scoglio, il Genoa è talmente importante da dedicare alla squadra del cuore un’apposita serie di cortometraggi, disponibile nella sezione video della pagina fabook del club.
“Il presi’ è la serie dell’anno”, è pronto a scommettere Alessandro Cozzuto, videomaker con una passione rosso-blu che nel tempo libero lo porta a filmare, montare e confezionare gli episodi dell’iniziativa del Genoa Club Bruxells “Franco Scoglio”. Almeno sul web, e certamente nel panorama dei club delle squadre di calcio a Bruxelles, la serie è senza dubbio una novità. Nato quasi per gioco, “Il presi” vede un primo episodio pilota a gennaio, e poi – sempre lo stesso mese – con il Genoa Club Bruxelles “in trasferta” a Genova per la partita del Grifone contro l’Atalanta, il primo episodio vero della serie concepita per raccontare la genovesità. Perchè “Genova è solo genoana”, precisa Alessandro. Episodi di vita quotidiana si snodano attraverso Genova e il Genoa: la ricetta della vera focaccia genovese insegnata agli amici del club, esempio di tradizione orale per conservare la propria cultura all’estero, o partite amichevoli con il Napoli Club, a riproporre lontano da casa uno scorcio d’Italia che vede popoli del nord e del sud uniti e non divisi. “Il presi” è questo e tanto altro. Una serie divertente, scherzosa e ironica dove il Genoa è solo il punto di riferimento e il contesto, una certezza sportiva e di vita in un mondo precario.
“Il presi”, secondo spiegazione ufficiale, è la prima web series “dedicata alla promozione del livore genoano sul continente europeo, il resto sò cazzabubbole”. In pratica, ci spiega il regista Alessandro, “parla di calcio e identità: si vuole indicare il genoano, che è un genovese burbero, un eterno sconfitto che nonostante questo continua a tifare”. E che tifa a prescindere da quello che succedo in campo, che spesso – nella gradinata dello stadio (“il presi non vuole si chiamo ‘il tempio’”, ricordatelo) – neanche si vede per il grande sventolio di bandiere. “Tifi Genoa e vuoi pure vedere la partita?”. Si tifa Genoa perchè puoi scegliere gli amici, il lavoro, la casa, il menù, ma non la squadra di calcio. Ma questo non è che il punto di partenza di un progetto che avrà nel Genoa il filo conduttore. Perchè la serie non ha un numero stabilito di episodi (oggi ne sono stati girati tre), ne avrà tanti quanti la realtà saprà suggerirne. Nella realtà due dei co-fondatori del Genoa Club Club sono oggi ad Addis Abeba, e a partire da lì si vorrebbe raccontare la politica di cooperazione e sviluppo grazie a “il presi”. Per ora un’idea, ma il soggetto del video comunque c’è.
C’è poi l’intenzione di girare un episodio a Pegli, il quartiere di Genova che ospita il centro sportivo del Genoa. Un modo per conoscere e far conoscere il Genoa, e un’occasione per tornare in patria. Perchè “il presi” resta pur sempre un emigrante. La sua figura, rivela Alessandro, ricalca quella dell’italiano all’estero visto nei film. “Da piccolo vedevo i film di Carlo Verdone, dove c’era spesso il personaggio dell’emigrante che si ritrova in situazioni difficili ma comiche, e ‘il presi’ ricorda questi personaggi”. Intanto perchè il genoano “è l’eterno sconfitto, per indole sempre inc….”, e quindi non è facile. E poi perchè “il presi”, questo presi, è un po’ “il Brancaleone moderno, quello che organizza ma magari organizza male, che viene preso sul serio ma fino a un certo punto”. Solo una cosa viene preso alla lettera da tutti. “Il Genoa è sempre più importante”. Più importante di tutto. Anche della vera focaccia genovese in forno. Guardare per credere.