Bruxelles – Voleva dare al mondo una prova di forza, non militare questa volta, ma di sostegno popolare, e ci riuscito. Più di un milione di persone sono scese in piazza ieri a Istanbul per una manifestazione organizzata dal partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan contro il golpe fallito del 15 luglio e in difesa della democrazia. Alcuni mezzi d’informazione hanno parlato addirittura di 3,5 milioni di partecipanti. Nel quartiere della capitale Yenikapi una marea umana sventolava bandiere turche, le uniche ammesse alla dimostrazione. Tutti i trasporti, metro, bus e traghetti, sono stati messi a disposizione gratuitamente per incoraggiare l’affluenza. Nel suo comizio Erdogan ha parlato anche della reintroduzione della pena di morte affermando chiaramente che “se il popolo la i Partiti seguiranno la sua volontà”. “Molti altri Paesi hanno la pena di morte”, come Stati Uniti, Cina e Giappone, anche se nessuno dell’Unione europea dove è vietata, ha aggiunto Erdogan sfidando gli appelli che in questi giorni gli sono stati rivolti dai leader Ue. “Dal momento che avete reclamato la pena di morte, spetta al Parlamento turco decidere. E quando il Parlamento avrà preso la sua decisione, le tappe successive sono segnate. Per quanto mi riguarda, io sono d’accordo”, ha aggiunto il presidente
Parlando del fallito colpo di Stato del 15 luglio scorso Erdogan ha affermato che “come popolo e come nazione dovremo analizzare con molta attenzione”, quello che è successo, “non solamente in relazione a quanti hanno commesso questo tradimento ma anche per scoprire le forze che stanno dietro di loro, quelle che gli hanno consentito di passare all’azione”.