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Il Parlamento ucraino boccia la legge Tymoshenko e sospende l’accordo di associazione con l’Ue

Il Parlamento ucraino boccia la legge Tymoshenko e sospende l’accordo di associazione con l’Ue

Sempre più improbabile la scarcerazione dell'ex premier per consentirle di sottoporsi a cure in Germania. Salta così una delle condizioni chiave per concludere il negoziato con l’Unione europea e prende invece corpo l’ipotesi di un’unione doganale tra Kiev e Mosca

Sempre più improbabile la scarcerazione dell’ex premier per consentirle di sottoporsi a cure in Germania. Salta così una delle condizioni chiave per concludere il negoziato con l’Unione europea e prende invece corpo l’ipotesi di un’unione doganale tra Kiev e Mosca

Rada

Niente ricovero all’estero per Yulia Timoshenko. La Rada, il Parlamento ucraino, ha bocciato tutte le sei proposte di legge che avrebbero permesso di liberare in anticipo la leader dell’opposizione interrompendo, parallelamente, anche i negoziati per la firma di un accordo di associazione con l’Unione. Attraverso decreto, il governo ucraino guidato dal premier Mykola Azarov, ha ufficialmente deciso di sospendere la preparazione dell’accordo per “assicurare la sicurezza nazionale, rilanciare le relazioni economiche con la Russia e preparare il mercato interno alle relazioni paritarie con l’Unione europea”. La firma dell’accordo di associazione tra Kiev e Unione europea era stata programmato per il summit previsto a Vilnius il 28 e 29 novembre.

Per sbloccare l’accordo, l’Ue aveva chiesto all’Ucraina di fare passi avanti nella riforma della giustizia e della legge elettorale ma soprattutto di scarcerare l’ex premier ucraina Yulia Timoshenko in modo da consentirle di sottoporsi a delle cure in Germania. Le sue condizioni di salute sono infatti da tempo precarie anche a causa delle dure condizioni detentive. Nella mattinata di oggi, il governo ucraino ha però chiuso definitivamente al dialogo con l’Ue bocciando la legge Tymoshenko, sospendendo l’accordo di associazione con l’Ue ed aprendo, di fatto, le porte al Cremlino ed alla finalizzazione di una possibile unione doganale con la Russia.

Due giorni fa, il parlamento ucraino aveva già deciso di rimandare il dibattito a oggi, palesando chiare difficoltà nel raggiungimento di un compromesso. Gli osservatori dell’Ue, Pat Cox e Aleksander Kwasniewski, sono tutt’ora a Kiev per finalizzare una relazione da sottoporre alla Commissione europea. Nei prossimi giorni il commissario all’allargamento, Štefan Füle, tornerà in Ucraina per non interrompere il dialogo con il governo di Kiev anche se i giochi, al momento, sembrano fatti.

Spiazzata la Commissione di fronte alle domande dei giornalisti su quali saranno le prossime mosse dell’Ue alla luce dei fatti emersi stamattina. “Non abbiamo intenzione di commentare scenari ancora ipotetici. Aspettiamo però con ansia i risultati della relazione dei nostri osservatori a Kiev in modo da avere le idee chiare su cosa stia accadendo”, afferma Peter Stano, portavoce del commissario Füle. Stano ha inoltre ricordato che “è comunque responsabilità degli Stati membri decidere”. Poco prima dell’ufficialità della sospensione dell’accordo tra Ue e Ucraina, Hannes Swoboda (S&D), aveva invitato le due parti a venirsi incontro per beneficiare entrambi delle potenzialità dell’ accordo di associazione. Per l’europarlamentare e capogruppo di S&D, “è deplorabile il tentativo di ricatto che Mosca sta portando avanti nei confronti dell’Ucraina e di altri paesi”.

Marco Frisone

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