Un “immediato cessate il fuoco senza condizioni”: è questo ciò su cui Italia e Russia “insistono” per avviare una conclusione positiva della crisi in Ucraina. Lo dice il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, dopo l’incontrato a Mosca con il suo omologo russo Sergej Lavrov (in serata discuterà anche con il presidente Vladimir Putin). Dopo la visita alle autorità di Kiev, dove è stata ieri e lunedì, oggi Mogherini si è recata nella capitale russa per chiudere il suo primo viaggio diplomatico dall’inizio del semestre italiano di presidenza Ue. Un inizio segnato dalla volontà di riportare la stabilità in Ucraina, ma anche di riallacciare i rapporti tra Russia e Unione europea.
“GARANTIRE AUTONOMIA ALL’EST DEL PAESE” – Porre fine agli scontri tra l’esercito ucraino e i separatisti filorussi è essenziale per avviare il dialogo tra le parti. Durante il colloquio con il presidente ucraino Petro Poroshenko, Mogherini ha registrato “la piena disponibilità per il cessate il fuoco”. Oggi, Lavrov dichiara che anche i separatisti “sono pronti al dialogo, ma – sottolinea – non a piegarsi a ultimatum”. Secondo il capo della diplomazia moscovita, “i separatisti devono essere considerati come partner e non come persone che devono arrendersi”. Lavrov parla anche di “autonomie” che Kiev deve concedere alla minoranza russa, molto numerosa nell’Est del Paese. Anche su questo tema il capo della Farnesina ha trovato disponibile Poroscenko, il quale – riferisce Mogherini – ha garantito “l’impegno di Kiev per un processo di riforme rivolto al decentramento”.
IL RUOLO DELL’OSCE – Mogherini apprezza “la disponibilità” del Cremlino a “lavorare all’ipotesi del controllo delle frontiere tramite osservatori Osce”. L’auspicio, espresso dalla titolare della Farnesina, è che “il gruppo di contatto – formato da Russia, Ucraina, Osce e una rappresentanza dei separatisti filorussi – si riunisca presto e trovi un accordo”. Intanto, una nota della Farnesina fa sapere che venerdì prossimo inizieranno i negoziati tra Kiev, Mosca e Bruxelles sull’implementazione dell’accordo di associazione Ucraina-Ue.
RAPPORTI UE-RUSSIA – Per quanto riguarda i rapporti tra Russia e Unione europea, Mogherini ricorda che “il lavoro sulle sanzioni è ancora in corso e potrà portare ad altri sviluppi” (leggi inasprimento). Tuttavia, rassicura, le sanzioni sono solo “uno strumento per arrivare all’obiettivo: il funzionamento del canale politico, che ora sembra essersi riaperto”. Dal canto suo, Lavrov ha espresso l’auspicio che “la presidenza italiana del semestre europeo possa contribuire a rimuovere le barriere tra Russia e Ue” per “rilanciare il partenariato”.
LA QUESTIONE ENERGETICA – In ballo c’è soprattutto la questione dell’energia. Mogherini, infatti, sottolinea “l’importanza del progetto South Stream per la sicurezza energetica dell’intera area europea”. Anche se, precisa, il gasdotto “deve rispettare pienamente la normativa europea”. Il riferimento è al terzo pacchetto per l’energia, il quale impedisce ai fornitori di gas di controllare anche l’accesso alla pipeline. È questo l’elemento di attrito con Mosca, che vorrebbe riservare il gasdotto a Gazprom. Lavrov sottolinea che il progetto South Stream poggia su una “solida base giuridica, costruita quando da parte della Commissione Ue non c’era alcun problema”. Poi è stato introdotto il terzo pacchetto per l’energia, appunto, ma secondo Lavrov “non può essere retroattivo”. In ogni caso, il ministro russo a derubricato la faccenda a una “disputa legale”, e si è detto convinto che “verrà trovata una soluzione con il proseguimento del dialogo tra Russia e Ue”.
LA RAPPRESAGLIA A GAZA – Durante l’incontro si è discusso anche di Medio Oriente. Un altro tema prioritario per la diplomazia italiana durante il semestre di presidenza Ue. Il russo chiede “la cessazione delle violenze e delle rappresaglie nella crisi israelo-palestinese”. Bisogna evitare, prosegue, “qualsiasi azione che possa provocare tensione e azioni che investano Gerusalemme est e i territori occupati, ovvero lo Stato (palestinese) definitivo”. Anche Mogherini vuole “evitare che si inneschi una spirale di violenza”. La titolare della Farnesina si è detta fiduciosa che “l’Ue possa svolgere un ruolo” importante “non solo perché riprendano i negoziati, ma perché ci siano risultati concreti e definitivi sulla formazione dei due stati”.