Lussemburgo – Tutti si aspettavano il via libera a una nuova tranche da 2,8 miliardi per la Grecia di Alexis Tsipras, e invece dall’Eurogruppo è arrivato per il momento l’ok solo a 1,1 miliardi con la speranza di poter concedere il resto a fine mese. Ma per la Grecia è stata comunque una riunione “molto buona” in quanto i ministri della zona euro hanno riconosciuto che il Paese ha portato a termine le 15 riforme prioritarie necessarie per ottenere l’ennesima tranche di finanziamenti da parte dei partner internazionali all’interno del terzo piano di aiuti da 86 miliardi di euro concordato lo scorso anno. “Sono molto felice del risultato”, è stato “un Eurogruppo molto buono per la Grecia in quanto è stato unanimemente deciso che abbiamo completato le 15 milestones”, le riforme fondamentali, ha esultato al termine della riunione il ministro delle Finanze di Atene Euclid Tsakalotos.
Dei 2,8 miliardi promessi in questa tranche, 1,7 sono vincolati però al pagamento degli arretrati della Pubblica amministrazione, ma le cifre su questi arretrati per il mese di settembre non sarebbero disponibili e quindi certificabili. “C’è accordo sul fatto che la Grecia ha fatto bene nel rimborsare i debiti arretrati a luglio e agosto”, ma l’Eurogruppo non può esprimersi sul mese di settembre in quanto “per ragioni tecniche, fuori dal nostro controllo” non sono disponibili, ha spiegato Tsakalotos. “È solo una questione di tempo, siamo totalmente fiduciosi che andrà bene”, e che quindi a fine mese ci sarà l’ok anche al resto dell’esborso, ha provato a rassicurare il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha garantito: “Si tratta solo di una questione tecnica, non politica”. Il responso finale ci sarà alla prossima riunione dell’Esm, l’European Stability Mechanism, l’organismo che materialmente eroga il prestito alla Grecia, prevista per il 24 ottobre. “Grazie all’ok politico ricevuto oggi gli 1,1 miliardi verranno esborsati subito, la riunione dovrà solo dare l’ok tecnico”, ha spiegato il direttore dell’Esm Klaus Regling, mentre per gli altri 1,7 miliardi “abbiamo bisogno di ricevere le cifre” di settembre e “speriamo di riceverle in tempo”.