Bruxelles – Da una parte la Russia, dall’altra l’Isis: l’Unione europea si trova al centro di un fuoco incrociato di propaganda negativa e deve correre ai ripari. A sostenerlo è la commissione Affari esteri del Parlamento europeo che oggi ha approvato una risoluzione sulla “Comunicazione strategica dell’Ue” con cui si punta ad accrescere la consapevolezza dell’Ue e degli Stati membri sul tema.”La propaganda ostile e la disinformazione dirette contro le nostre società sia da parte del Cremlino sia da attori non statali come l’Isis è una realtà e per contrastarla efficacemente dobbiamo prima di tutto essere in grado di identificarla”, ha sottolineato la relatrice del testo, la conservatrice Anna Fotyga. Gli eurodeputati sono infatti preoccupati per “la limitata consapevolezza di alcuni Stati membri di essere pubblico e teatro di propaganda e disinformazione” e per questo hanno chiesto ad esperti Ue di fornire dati sul consumo della propaganda in Europa. La propaganda ostile, secondo il testo della risoluzione approvata dagli eurodeputati della commissione Affari esteri con 31 voti favorevoli, 8 contrari e 14 astensioni, cerca di distorcere la verità, provoca dubbi, divide l’Ue e i suoi partner nord americani, paralizza il processo decisionale, discredita le istituzioni Ue e incita la paura e l’incertezza tra i cittadini.
Gli eurodeputati si sono detti particolarmente preoccupati per la propaganda che arriva da Mosca, visto che “il governo russo sta aggressivamente impiegando un ampia gamma di strumenti, come think tank, stazioni tv in diverse lingue, pseudo-agenzie di notizie, social media e troll su internet per sfidare i valori democratici, dividere l’Europa, guadagnare supporto domestico e creare la percezione di Stati falliti nell’Ue e nel vicinato dell’Est”. Secondo il testo approvato dagli eurodeputati “la propaganda del Cremlino prende di mira direttamente specifici giornalisti, politici e individui nell’Ue” oltre che “falsificare la storia”.
Altrettanto se non più dannosa la strategia messa in campo dal sedicente Stato islamico che “sta attivamente facendo campagna per accresce il livello di odio contro i valori e gli interessi europei”. Visto che l’Ue e i suoi cittadini sono i principali target dell’Isis, gli eurodeputati incitano gli Stati membri a cooperare più strettamente per proteggere la società dal reclutamento e per aumentare la resistenza alla radicalizzazione. I deputati suggeriscono anche di sviluppare una contro-narrativa nei confronti di Daesh “includendo il coinvolgimento e l’accresciuta visibilità di studiosi musulmani che hanno la credibilità per delegittimare la propaganda dell’Isis”.
Secondo gli eurodeputati è infatti sbagliato e anzi controproducente usare altra propaganda per contrastare la propaganda. Meglio invece puntare su una narrativa positiva, accrescere la consapevolezza o la capacità dei cittadini ad analizzare in modo critico i contenuti dei media. La risoluzione, che sarà ora messa al voto nel corso della plenaria di novembre, suggerisce anche di approfondire la cooperazione Ue-Nato sulla comunicazione strategica.