Bruxelles – La Commissione europea ha approvato il piano della Danimarca per compensare parzialmente ai maggiori consumatori di energia le tasse che questi pagano per promuovere le energie rinnovabili nel Paese. Secondo Bruxelles, l’iniziativa danese non infrange la normativa europea sugli aiuti di Stato, anzi “la misura aiuterà la competitività di quegli utenti senza provocare distorsioni nel mercato unico”, scrive l’esecutivo in una nota.
Attualmente in Danimarca le sovvenzioni pubbliche alle energie rinnovabili sono finanziate grazie attraverso le imposte pagate dai contribuenti in base al loro consumo. Copenaghen già applicava delle riduzioni sulle imposte in base alle linee guida del 2014 della Commissione sugli aiuti di stato in ambito energetico e di protezione ambientale (2014 Guidelines on State Aid for Environmental Protection and Energy), che permettono agli Stati membri di concedere riduzioni quando si tratta di utenti ad alto consumo di energia in settori in cui l’uso energetico è intenso o particolarmente esposto alla concorrenza internazionale. Lo scorso anno la Danimarca ha notificato alla Commissione Ue l’intenzione di estendere il campo di applicazione delle riduzioni anche a diversi settori manifatturieri e a quattro settori dell’orticoltura.
Buone notizie da Bruxelles per il settore delle rinnovabili arrivano anche per la Francia, che ha ottenuto il via libera per l’applicazione di quattro misure di sostegno del settore. Secondo la Commissione Ue, le misure non sono in contrasto con le regole europee sugli aiuti di Stato, ma invece “sono utili a raggiungere gli obiettivi europei sull’energia e il clima”. I quattro progetti francesi riguardano la concessione di un prezzo di acquisto aggiuntivo per il geotermico, impianti a biogas per metano (da residui agricoli e organici) di taglia inferiore a 500 kilowatt di potenza, sistemi idraulici fino a 1 megawatt di potenza e installazioni di turbine eoliche.