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Primarie socialiste francesi: in testa Hamon, ora al ballottaggio con Valls

Primarie socialiste francesi: in testa Hamon, ora al ballottaggio con Valls

Vince l’anima radicale del partito con l’ex ministro dell’Istruzione al 36% contro l’ex primo ministro riformista fermo al 31. Domenica 29 gennaio la sfida finale tra i due, in cui Montebourg, al terzo posto con il 17%, ha deciso di appoggiare Hamon

Bruxelles – Con il motto “far battere il cuore della Francia”, Benoît Hamon è riuscito a vincere al primo turno tra i sette candidati delle primarie del partito socialista francese di domenica 22 gennaio. Hamon è arrivato a sorpresa in testa (36%) davanti a Manuel Valls (31%), mentre quello che veniva dato per favorito, l’ex ministro dell’economia Arnaud Montebourg, si è fermato al 17%. Il candidato arrivato terzo ha già chiesto al suo elettorato di appoggiare Hamon al ballottaggio. Con Montebourg, il vincitore del primo turno condivide l’appartenenza alla fronda di sinistra del partito, in cui nel 2014 si è rifugiato dopo essersi dimesso da ministro dell’Istruzione. Era stato nominato dall’attuale sfidante Manuel Valls, ma si è dimesso solo 4 mesi dopo.

In molti hanno parlato di un risultato inaspettato che rafforza la componente radicale della gauche francese, indebolendo quella riformista del governativo Valls. La stessa sorpresa, la vittoria di un candidato a sorpresa, si era avuta con le primarie di centro destra il 27 novembre del 2016, quando aveva vinto François Fillon contro ogni pronostico che dava in vantaggio Alain Juppé, più moderato e meno spostato a destra del vincitore.

Alle primarie per le elezioni presidenziali che si terranno in primavera vincono così i candidati più radicali, di destra come di sinistra, vince chi si allontana dall’establishment e dalla classe politica. Vince chi come Hamon propone poche cose, ma molto chiare e semplici. Ex ministro dell’Istruzione, il quarantanovenne Hamon ha vinto la sfida con una campagna elettorale basata su tre idee: il “reddito universale” a tutti i cittadini, la riduzione della settimana lavorativa a 32 ore, e la legalizzazione della cannabis.

Fuori dallo scontro che già si delinea in vista delle elezioni presidenziali del 23 aprile tra il candidato della destra Fillon e quello che uscirà dal ballottaggio di domenica 29 gennaio, restano il liberale Emmanuel Macron e il gauchiste Jean-Luc Mélenchon, candidati outsider, fuori dalle primarie.

Intanto, mercoledì 25 gennaio la sinistra aspetta il confronto televisivo tra l’anima riformista del partito socialista incarnata da Valls e quella radicale di Hamon, in attesa della vera sfida del ballottaggio di domenica prossima.