Bruxelles – Cos’hanno in comune Zimbabwe, Vanuatu, Iran, Lettonia e Belize? Erasmus Mundus, il programma dell’Ue per lo studio universitario e post-universitario che permette la mobilità di studenti in tutto il mondo. Per il 2017 saranno 1.345 le borse assegnate, per permettere la copertura integrale degli studi all’estero. Dall’astrofisica alle nanotecnologie, dalla cartografia all’etica dello sport, sono un centinaio i programmi di studio per cui l’Ue offre borse e possibilità di scambio. Le borse di studio di quest’anno sono state concesse a studenti provenienti da tutti e sei i continenti. I primi cinque paesi assegnatari sono Brasile (79), India (63), Iran (59), Bangladesh (58) e Messico (49), mentre tra gli Stati membri dell’Unione europea i principali beneficiari sono Spagna (29), Regno Unito (18), Italia (16) e Germania (15). L’idea di studiare all’estero, e per di più in un altro continente piace, e pure parecchio. Il numero di borse assegnate rappresenta a malapena il 5% delle domande complessiva presentate, ben 23.790 da 183 Paesi di tutto il mondo.
“E’ fonte di grande ispirazione vedere come questo programma di finanziamento dell’Ue abbia contribuito a promuovere una prospettiva internazionale nelle università, negli studenti e nel personale”, il commento del commissario per la Cultura, Tibor Navracsics, ai numeri del progetto. Proprio i numeri testimoniano la crescita di Erasmus Mundus e la sua forza di integrazione studentesca. Dal 2004, anno di avvio di questo speciale schema di mobilità per l’istruzione superiore, il numero dei partecipanti è cresciuto di dieci volte, passando da 140 studenti agli oltre 1.300 di quest’anno. Una domanda che ha contribuito a far crescere anche l’offerta di corsi, passati da 19 a cento nello stesso arco temporale. Un successo, dunque. Per questo Navracsis si dice “felice di poter finanziare nel 2017 oltre 1.300 borse di studio per studenti di tutto il mondo”. A loro la Commissione ricorda che tra ottobre 2017 e gennaio 2018 si potrà presentare la domanda per iniziare il programma nell’autunno del 2018.