Bruxelles – Salmonella ed altre infezioni alimentari, anche mortali, sono di nuovo in aumento in Europa. La tendenza alla diminuzione dei casi di salmonellosi nell’Ue registrata dal 2007 si è fermata e le infezioni hanno iniziato a crescere, secondo il rapporto annuale sulle zoonosi pubblicato oggi dall’Autorità per la sicurezza alimentare dell’Unione (Efsa).
I casi di Salmonella Enteritidis rilevati nell’Ue (e non dovuti a viaggi in zone al di fuori dell’Unione) sono aumentati nell’uomo del 3 per cento dal 2014, afferma il rapporto compilato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Efsa. Nelle galline ovaiole l’insorgenza è cresciuta dallo 0,7 per cento all’1,21 per cento nello stesso periodo.
“L’aumento evidenziato dai nostri dati di sorveglianza è preoccupante e ci ricorda che dobbiamo restare vigili”, ha dichiarato Mike Catchpole, direttore scientifico dell’Ecdc, il quale ha aggiunto che “anche in condizioni di estrema allerta e con i programmi di controllo nazionali per la Salmonella Enteritidis in atto, vi è la necessità di perseguire le misure di gestione del rischio sia come Stati membri sia a livello di Ue”.
Non è però chiaro perché si sia registrato questo aumento. Marta Hugas, responsabile scientifico capo all’Efsa, ha spiegato che “la diminuzione della Salmonella ha rappresentato una storia di successo nel sistema di sicurezza alimentare dell’Ue negli ultimi 10 anni. I recenti focolai indicano un’inversione di tendenza nell’uomo e nel pollame. Ulteriori indagini da parte delle autorità competenti in campo di salute pubblica e sicurezza alimentare saranno fondamentali per comprendere le ragioni dietro questo aumento”.
Nel 2016 sono stati segnalati nell’uomo 94.530 casi di Salmonella Enteritidis, il più diffuso tipo di Salmonella, che ha rappresentato il 59 per cento di tutti i casi di salmonellosi verificatisi nell’Ue ed è per lo più associata al consumo di uova, prodotti a base di uova e carne di pollame.
Campylobacter e Listeria
La campylobatteriosi è una malattia infettiva causata dal batterio Gram negativo Campylobacter. I casi nell’uomo sono stati associati prevalentemente al consumo di acqua o latte contaminati, alimenti a rischio consumati crudi e, occasionalmente, a carne di pollo. Il Campylobacter, l’agente patogeno di origine alimentare più segnalato negli esseri umani, è stato rilevato in 246.307 persone, con un incremento del 6,1 per cento rispetto al 2015. Nonostante l’elevato numero di casi, i decessi sono stati bassi (0,03%). I livelli di Campylobacter nella carne di pollo secondo lo studio diffuso dall’Efsa, sono elevati.
La listeriosi è una malattia infettiva, trasmessa in genere con gli alimenti. Le infezioni da Listeria, generalmente più gravi, osserva lo studio, hanno portato al ricovero nel 97 per cento dei casi segnalati. Nel 2016 la listeriosi ha continuato a salire, con 2.536 casi (un incremento del 9,3 per cento) e 247 decessi segnalati. La maggior parte dei decessi si verifica in persone di età superiore a 64 anni (il tasso di mortalità è del 18,9 per cento). Le persone di età superiore a 84 anni sono particolarmente a rischio (tasso di mortalità del 26,1 per cento). Di rado Listeria ha superato i limiti legali di sicurezza nei cibi pronti.
In aumento i focolai di Salmonella da alimenti
I 4.786 focolai di malattie veicolate da alimenti riferiti nel 2016 rappresentano un lieve aumento rispetto al 2015 (4.362 focolai), ma questa cifra è analoga al numero medio di focolai nell’Ue nel periodo 2010-2016.
I focolai dovuti a Salmonella sono in aumento, con la Salmonella Enteritidis che causa un sesto dei focolai di malattie da alimenti nel 2016.
I batteri di Salmonella sono stati la causa più comune di focolai da alimenti (22,3 per cento), con un incremento dell’11,5 per cento rispetto al 2015. Hanno causato il più alto onere in termini di numero di ricoveri ospedalieri (1.766; 45,6 per cento di tutti i casi ospedalizzati) e di decessi (10; 50 per cento di tutti i decessi tra i casi di epidemia). La Salmonella nelle uova ha causato il maggior numero di casi di epidemia (1.882).