Bruxelles – Comunque vada sarà un disastro. Umanitario. Amnesty International lancia l’allarme Brexit. “Accordo o non accordo, l’addio britannico pone serie preoccupazioni per i diritti umani”. Secondo l’organizzazione in gioco non ci sono solo il futuro dei cittadini dell’UE nel Regno Unito, il diritto all’immigrazione e all’asilo e il futuro dell’accordo del Venerdì Santo nell’Irlanda del Nord. Tra i rischi individuati ci sono “una potenziale carenza di accesso a cibo e medicine” a causa dell’uscita dal mercato unico.
Nessuno scherzo. Si rischia di restare a stomaco vuoto. “È fondamentale che, quando il Regno Unito lascia l’UE, il governo faccia tutto il possibile per garantire che le forniture alimentari non vengano interrotte e che tutti abbiano accesso a livelli adeguati e convenienti di cibo”, insiste la ong, “Stiamo già assistendo a una crescente dipendenza dalle banche alimentari nel Regno Unito”, e la situazione potrebbe peggiorare, soprattutto in caso di mancato accordo. “Tutti gli sforzi devono essere compiuti per fornire sicurezza alimentare a tutti”.
C’è poi l’emergenza sanitaria sullo sfondo. “Non ci devono essere interruzioni nelle forniture di medicinali ,che sono cruciali per garantire che tutti godano del loro diritto alla salute”. L’organizzazione teme che curarsi possa diventare più complicato. “Il governo deve pertanto adottare tutte le misure necessarie per superare eventuali ostacoli per garantire l’accesso a una medicina di buona qualità e conveniente e in modo tempestivo”.
“Le rassicurazioni del governo fino ad oggi non sono state abbastanza buone”, lamenta Kate Allen, direttrice dell’ufficio del Regno Unito di Amnesty International. “Il governo e i politici di tutte le parti devono fare tutto il possibile per garantire che i diritti umani di coloro che vivono nel Regno Unito siano protetti e rispettati, non indeboliti”.