Bruxelles – Niente da fare, Boris Johnson deve riprovarci. Le proposte avanzate dal premier britannico all’UE sulla modalità di recesso del Regno Unito sono state respinte dal Parlamento europeo perché l’istituzione eletta dell’Unione europea “non ritiene queste proposte dell’ultimo minuto non costituiscano le basi per un accordo”. Questo il giudizio del Comitato sulla Brexit del Parlamento (Brexit Steering Group) al testo britannico dopo la presentazione del negoziatore capo dell’UE, Michel Barnier.
Barnier ha condiviso i suoi dubbi con gli europarlamentari, che si sono detti d’accordo. Si tratterebbe, per Barnier, di proposte ambigue su temi fondamentali, come quello del backstop per il confine tra le due irlande. Il governo britannico parla di regolamentazione dei controlli alla dogana, ma “non è chiaro” sulle modalità con cui dovrebbero essere effettuati. Sorvegliare i passaggi di persone e merci tra i due confini minerebbe i rapporti commerciali tra le due isole, producendo un rischio reale per le loro imprese e per i consumatori e non riuscendo a tutelare davvero quelli europei, con conseguente minaccia all’integrità del Mercato unico europeo.
Inoltre, sostiene Bruxelles, le proposte avanzate da Johnson e dal governo britannico sono state elaborate quasi unilateralmente dal Regno Unito, senza un vero consenso europeo, costringendo l’Unione ad approvarle senza averne vagliato la legalità. E questo “è inaccettabile”, sentenzia Bernier. Se la salvaguardia della pace e della stabilità nell’intera Irlanda, la protezione dei cittadini e dell’ordinamento giuridico europeo dovevano essere condizioni irrinunciabili per attuare Brexit, il Parlamento europeo ritiene che Londra non ne abbia rispettata nemmeno una.
Today I had two phone calls on #Brexit, first with Dublin then with London.
My message to Taoiseach @LeoVaradkar: We stand fully behind Ireland.
My message to PM @BorisJohnson: We remain open but still unconvinced.— Charles Michel (@eucopresident) October 3, 2019
Johnson incassa poi la bocciatura del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che non considera le proposte del premier britannico “giuridicamente attuabili”. Questo fa sì che l’UE resti “non convinta” circa la possibilità di evitare una hard-Brexit.