Bruxelles – I socialdemocratici tedeschi pagano lo scotto di un governo di coalizione, ma cercheranno di fare leva per spostare gli equilibri così da permettere il via libera della Germania a misure di condivisione delle spese di rilancio dell’economia europea nel suo insieme. Perché in fin dei conti i iniziative come i Coronabond “sono uno degli strumenti che proponiamo da più di un decennio come socialdemocratici”. Parola di Udo Bullmann, coordinatore del partito socialdemocratico tedesco (SPD) in commissione Sviluppo del Parlamento europeo e già presidente del gruppo dei socialdemocratici europei S&D nella passata legislatura. In un’intervista concessa a Eunews affronta il tema caldo economico, quella della mutualizzazione dei rischi per uscire dall’incubo Coronavirus.
Eunews: Alcuni membri dei gruppi S&D – Italia, Francia, Spagna, Portogallo e persino Paesi Bassi – chiedono Coronabond, mentre alcuni governi non hanno intenzione di procedere in tal senso. Questa situazione pone problemi all’interno del gruppo? Le diverse delegazioni possono lavorare insieme come gruppo su questo argomento o siete divisi come leader?
Bullmann: “Il gruppo S&D ha sempre sostenuto un moderno quadro economico e finanziario per l’Unione europea che consenta soluzioni intelligenti per i problemi urgenti e la solidarietà tra gli Stati membri. I titoli comuni sono uno degli strumenti nella cassetta degli attrezzi che proponiamo congiuntamente da più di un decennio come socialdemocratici. Altri strumenti che prevediamo includono un ministero delle finanze comune, un Fondo monetario europeo e un mandato più ampio per la Banca centrale europea, per citare solo alcune delle idee che il nostro Gruppo sostiene.
Anche noi notiamo come i governi nazionali in seno al Consiglio abbiano molte più difficoltà a impegnarsi in dibattiti costruttivi e a trovare un terreno comune. Ciò che è urgentemente necessario è una leadership di livello che eviti che le posizioni dogmatiche che non portano al nostro successo diventino insormontabili. Tradizionalmente, tale leadership è stata spesso assunta dalla Commissione europea. Sfortunatamente, questo non è evidentemente il caso nella situazione attuale”.
E: E la delegazione tedesca? Siete d’accordo con la posizione della vostra cancelliera? Come si pone rispetto alla posizione di Angela Merkel?
B: “Le differenze di opinioni tra l’SPD e i conservatori della cancelliera Merkel su questioni di integrazione europea sono ben note e documentate. Abbiamo visto grandi divisioni tra le due parti in passato, specialmente durante il periodo in cui Wolfgang Schäuble era alla guida del ministero delle Finanze. È nella natura del governare come parte di una coalizione dover tollerare posizioni che si ritengono non all’altezza di ciò che si considera una politica buona ed efficace. Questo è il motivo per cui siamo costantemente in lotta per una maggioranza che ci consentirebbe di perseguire un’agenda politica veramente progressiva senza essere bloccati dai sostenitori della linea conservatrice”.
E: L’SPD può convincere il governo di coalizione tedesco a cambiare idea?
B: “L’SPD ha spinto i conservatori della Merkel a dare il via a una serie di questioni europee nell’ambito dei negoziati dell’accordo di coalizione alla base dell’attuale governo. Alcune di queste questioni, come l’accordo per sostenere un regime di riassicurazione della disoccupazione a livello dell’UE, stanno per entrare a far parte del pacchetto di misure dell’UE per combattere l’attuale crisi.
E noi, come socialdemocratici tedeschi, continueremo a lottare per concetti olistici per riformare l’Unione europea nell’interesse di un futuro migliore per tutti. Abbiamo bisogno di soluzioni rapide per rispondere immediatamente alle emergenze, ma dobbiamo anche gettare le basi per una ripresa duratura che consenta all’Europa di evolversi in una costruzione più stabile e sostenibile di quella che stava attraversando questa crisi. Questo noi lo capiamo molto bene, ed è il motivo per cui sosteniamo un approccio per cui, per motivi di stabilizzazione, utilizziamo strumenti pronti e pragmatici, ma cerchiamo anche di creare uno slancio per un salto che ci conduca oltre l’attuale status quo dell’integrazione economica e finanziaria europea. Ora, è compito della Commissione europea mantenere vivo questo movimento, accelerarlo e presentare proposte che ci consentano di ottenere risultati concreti”.
E: Secondo l’ex presidente della BCE, Mario Draghi, le perdite di reddito subite dal settore privato devono essere assorbite dai governi. Condivide?
B: “L’attuale crisi è causata da uno shock esterno, da un disastro naturale che nessuno poteva vedere arrivare. Dobbiamo fare tutto il possibile per consentire a quante più aziende possibili di sopravvivere a questi tempi straordinari. Sono pertanto pienamente favorevole ai massicci programmi di stabilizzazione elaborati in tutta Europa, anche in Germania, dove l’SPD è stato la forza trainante per le misure di ampia portata che sono state adottate la scorsa settimana. Anche a livello europeo, i socialdemocratici non smetteranno di lavorare per massimizzare il contributo dell’UE a una risposta politica nell’interesse della massima stabilità e sicurezza, in particolare per i gruppi vulnerabili nelle nostre società. Chiediamo quindi al Presidente della Commissione europea di presentare le basi di un programma di ripresa europeo che risponda alle sfide future – in termini sia di qualità che di portata – prima del prossimo vertice”.