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Mosca taglierà ancora le forniture di gas all'Europa via Nord Stream

Mosca taglierà ancora le forniture di gas all'Europa via Nord Stream

Il gasdotto fermo (di nuovo) in manutenzione dal 31 agosto al 2 settembre, in una mossa da parte del Cremlino che rischia di mettere pressione ai governi alle prese con il riempimento delle riserve sotterranee. Italia molto vicina al target richiesto da Bruxelles

Bruxelles – Altri tre giorni. La Russia interromperà di nuovo i flussi di gas all’Europa a fine mese, dal 31 agosto al 2 settembre, attraverso il gasdotto Nord Stream 1, la principale infrastruttura per il trasporto del gas russo verso il Continente, che collega i giacimenti di gas siberiani direttamente alla Germania settentrionale attraverso il Mar Baltico e a capacità massima può trasportare 55 miliardi di metri cubi di gas verso il Continente.

Oggi Nord Stream 1 lavora già al 20 per cento della capacità e i flussi saranno sospesi di nuovo alla fine del mese, in una mossa che rischia di aumentare la pressione sui governi europei alle prese con il riempimento degli stoccaggi nazionali di gas prima dell’inverno. L’annuncio del colosso energetico russo Gazprom che gestisce il gasdotto è arrivato venerdì 19 agosto in serata, motivato – si legge in una nota pubblicata sul profilo twitter – dal fatto che l’unico compressore rimasto del gasdotto richiede una manutenzione che di fatto non era programmata. Gazprom assicura che se non dovessero riscontrarsi altri problemi i flussi di gas saranno ripristinati a 33 milioni di metri cubi al giorno.

Non è la prima, non sarà (probabilmente) l’ultima volta in cui Gazprom decide di sospendere le forniture all’Europa, nel pieno di una escalation di tensione tra Unione europea e Russia per l’invasione dell’Ucraina iniziata dal Cremlino lo scorso 24 febbraio. L’infrastruttura di Nord Stream era già rimasta ferma in manutenzione programmata dall’11 al 21 luglio, facendo temere all’Unione europea che i flussi non sarebbero più ripartiti. Nord Stream è poi ripartito, se pure a capacità ridotta a circa il 40 per cento rispetto alla norma, ulteriormente ridotta al 20 per cento (circa 38 milioni di metri cubi al giorno, rispetto ai 66 delle ultime settimane prima della manutenzione) alla fine di luglio.

Putin – il principale fornitore di gas all’Europa attraverso Nord Stream – continua a centellinare i flussi mentre i governi sono alle prese con lo sforzo di riempire le riserve sotterranee di gas all’80 per cento della capacità entro il primo novembre, come richiesto da Bruxelles attraverso un regolamento per prepararsi all’inverno. La maggior parte delle capitali è sulla buona strada, anche se in caso di una interruzione completa da parte di Mosca gli stoccaggi non saranno utili per più di qualche mese. Anche l’Italia ha quasi raggiunto l’obiettivo dell’80 per cento, con le scorte di gas che si attestano al 78,9 per cento, secondo gli ultimi dati della piattaforma Gie-Agsi (aggiornati al 19 agosto). A livello europeo le scorte si attestano a 855,3 TWh, una percentuale che corrisponde al 76,9 per cento della capacità. Anche la Germania sfiora l’obiettivo richiesto da Bruxelles attestandosi al 79,5 per cento della capacità complessiva.

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