HOT TOPICS  / Invasione russa in Ucraina Coronavirus Fit for 55 Energia Hge Agrifood
Sette commissari fuori, i tanti rimpasti della Commissione von der Leyen

Sette commissari fuori, i tanti rimpasti della Commissione von der Leyen

Da inizio legislatura, un quarto della squadra originaria concepita dalla presidente è stato depennato e sostituito. In attesa di capire il destino di Vestager, temporaneamente in congedo

Bruxelles – Sette commissari diversi, perché non approvati all’inizio del percorso o per abbandono legati a problemi e ragioni personali. Un quarto della squadra dei commissari originari, concepita dalla presidente Ursula von der Leyen per la legislatura europea, ha visto l’uscita di scena dall’esecutivo comunitario. Un ricambio eccezionale, e che allo stato vede la squadra di von der Leyen addirittura ‘menomata’ per via di un congedo temporaneo non retribuito che fa scendere provvisoriamente a 26 il numero dei commissari Ue.

Una sistemazione ufficiale è attesa questa settimana, con le audizioni dei commissari designati per Azione climatica (Woepke Hoekstra) e il Green Deal (Maros Sefcovic, domani, 3 ottobre), dopo le dimissioni di Frans Timmermans e la divisione di quello che è stato il suo portafoglio fino al 22 agosto scorso. Eunews ha realizzato un’infografica per riassumere tutte le vicissitudini di una Commissione nata male e costretta a tanti rimpasti.

Le prime ‘defezioni’ sono arrivate per leggerezze di von der Leyen. La commissione Giuridica del Parlamento europeo decise di non affidare il ruolo di commissari ai nomi concordati tra la presidente dell’esecutivo comunitario e i governi di Romania e Ungheria. La romena Rovana Plumb (S&D) e l’ungherese László Trócsányi (PPE) vennero bocciati subito perché “non in grado di esercitare le proprie funzioni conformemente ai trattati e al codice di condotta”. Successivamente la bocciatura di Sylvie Goulard, ma per ripicche politiche nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron. Tra il 30 settembre 2019 e il 10 ottobre 2020, dunque, le prime tre dipartite.

Nel 2020, nel pieno della crisi sanitaria, Phil Hogan viene ‘pizzicato’ a non rispettare le regole di confinamento. Il governo irlandese lo spinge a dimettersi da commissario per il Commercio. Gli ultimi cambiamenti nella seconda metà dell’anno in corso. Mariya Gabriel per andare a formare un governo in Bulgaria, Frans Timmermans per guidare il suo partito laburista alle elezioni olandesi di fine novembre, e Margrethe Vestager per dedicarsi alla candidatura alla guida della Banca europea per gli investimenti, sono gli ultimi movimenti in uscita.

ARTICOLI CORRELATI

Il commissario Phil Hogan si è dimesso. A Dombrovskis la delega ad interim al Commercio
Politica

Il commissario Phil Hogan si è dimesso. A Dombrovskis la delega ad interim al Commercio

Lascia dopo le pressioni del governo irlandese per non aver rispettato le regole di prevenzione contro il Coronavirus. Von der Leyen: Nelle circostanze della pandemia, "mi aspetto che i membri della Commissione siano attenti al rispetto delle norme nazionali e locali". Nei prossimi giorni Dublino dovrà fornire due nuovi candidati per sostituire Hogan al collegio, una donna e un uomo
Cronaca

INTERVISTA VIDEO Niccolò Figà Talamanca: cosa resta del Qatargate. Le ombre, i danni collaterali e (forse) per qualcuno un reato di evasione fiscale

Dall'arresto il 9 dicembre al rilascio senza condizioni il 3 febbraio 2023, fino alla procedura di verifica in corso su eventuali abusi commessi dalle autorità belghe. A un anno dallo scoppio del Qatargate, il segretario generale dell'ong No Peace Without Justice ha ripercorso ai microfoni di Eunews la vicenda giudiziaria che l'ha visto coinvolto