Bruxelles – La sicurezza stradale nell’Unione europea viaggia su binari ancora troppo lenti. A dimostrarlo è il rapporto – pubblicato ieri (19 ottobre) – della Commissione europea sulla sicurezza su strada nel 2022, secondo il quale i 20.640 decessi avvenuti sul suolo dell’Ue allontanano i Ventisette dall’obiettivo di dimezzare il numero medio di morti per incidenti stradali entro il 2030.
Gli oltre 20.000 decessi dello scorso anno hanno rappresentato un aumento del 4 per cento rispetto al 2021. Tuttavia il dato è positivo, perché la tendenza a lungo termine è comunque al ribasso, visto che il 2021 è stato segnato da una riduzione dei livelli di traffico a causa della pandemia. Il – 9 per cento registrato nel 2022 rispetto all’anno pre-pandemico è quindi un buon risultato, ma non è abbastanza per arrivare progressivamente agli obiettivi fissati dall’Unione. La difficoltà è data anche dalle differenze che si registrano tra gli Stati membri, dove in Italia, Irlanda, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia il numero delle vittime della strada è rimasto stabile o è aumentato negli ultimi tre anni. Lituania e Polonia, invece, hanno registrato le diminuzioni maggiori tra il 2019 e il 2022, superiori al 30 per cento, sebbene il tasso di mortalità comunicato da Varsavia rimanga ancora al di sopra della media dell’Unione.
Rispetto alla media Ue di 46 morti sulla strada per milione di abitanti nel 2022, Svezia e Danimarca vantano le strade più sicure, rispettivamente con 22 e 26 morti ogni milione di abitanti, mentre in fondo alla classifica ci sono Romania (86 per milione di abitanti) e Bulgaria (78 per milione di abitanti), che hanno registrato i tassi di mortalità più elevati durante lo scorso anno.
I dati sono stati pubblicati in concomitanza con la giornata di premiazione per gli Excellence in Road Safety Awards 2023 (Eccellenza nella sicurezza stradale), ospitata ieri dalla Commissione europea. Scopo dei riconoscimenti è quello di valutare i migliori contributi della comunità della Carta europea della sicurezza stradale di organizzazioni, autorità e aziende verso strade più sicure in tutta Europa. Su quasi 80 iniziative sulla sicurezza stradale nominate per questo premio, solo 5 progetti sono risultati vincitori, ognuno per una diversa categoria. Il premio per “la migliore sicurezza stradale urbana” è andato al Comune di Danzica, in Polonia, per le attività e le campagne di riduzione del traffico per il periodo 2016-2030. Zavarovalnica Triglav e Amzs (Slovenia), invece, ha vinto come “miglior progetto dedicato all’idonneità alla guida”, attraverso l’offerta di istruttori che danno agli anziani lezioni di guida gratuite per riprendere la mano col volante. Il vincitore nella categoria “mobilità ridotta” è Vzw Symfoon (Belgio) per i marciapiedi senza ostacoli con il Team Trottoir, mentre ad assicurarsi il premio per “il miglior utilizzo dei dati per la sicurezza stradale” è stata l’Austria, per la quale l’Istituto Austriaco di Tecnologia (Ait) ha proposto la Mobility Observation Box (Mob), una scatola basata su sensori di immagini che consente di misurare la sicurezza delle infrastrutture di trasporto secondo.
L’Italia, insieme ad Austria e Irlanda, è stata scelta come finalista nella categoria “Miglior progetto a sostegno della sicurezza stradale nel settore dell’e-commerce“, con l’associazione Takeve Srl Benefit, grazie a un progetto indirizzato alla sicurezza delle donne alla guida nel campo del trasporto dei beni e servizi acquistati online. Il premio è però andato ad An Post (Irlanda), per la campagna Driving Verso Zero, grazie alla quale in due anni il numero degli incidenti stradali è diminuito del 60 per cento, il numero dei feriti è sceso da 42 a 4 e gli eccessi di velocità sono stati ridotti del 77 per cento. Il tutto sono risparmiando 1,5 milioni di euro di costi per il carburante.