Bruxelles – L’obiettivo è rendere la pesca dell’Ue più sostenibile, il mezzo è un nuovo sistema di controllo rafforzato a livello Ue. Da oggi (9 gennaio) sono in vigore le norme riviste sulla prevenzione dello sfruttamento delle risorse e sul rispetto delle condizioni di parità tra i diversi bacini marittimi e le flotte dell’Unione Europea. “Vogliamo garantire una migliore protezione delle nostre preziose risorse marine e dell’applicazione delle norme di controllo della pesca lungo l’intera catena, dalla rete al piatto”, ha commentato il commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius.
Grazie alla revisione del Regolamento sulle modalità di controllo delle attività di pesca – sia per le navi dell’Ue sia per quelle che pescano nelle acque territoriali dei Paesi membri dell’Unione – Bruxelles punta all’allineamento agli sviluppi tecnologici e a sanzioni armonizzate per chi viola la politica comune della pesca. Le nuove disposizioni prevedono che il controllo delle attività di pesca sia interamente digitalizzato. Tutti i pescherecci saranno tracciati tramite un sistema di localizzazione (Vms) e tutte le catture dovranno essere registrate per via elettronica: per alleggerire l’onere dei pescatori, saranno utilizzati strumenti come le applicazioni su dispositivi mobili. La tracciabilità digitale sarà obbligatoria lungo la catena di approvvigionamento, a partire dai prodotti freschi, congelati e di acquacoltura (anche quelli importati) fino all’estensione graduale ai prodotti ittici trasformati, come le conserve. Rafforzato anche il rispetto dell’obbligo di sbarco (delle catture non desiderate) e quello di monitoraggio elettronico a distanza (con telecamere a bordo) per i pescherecci di lunghezza superiore a 18 metri.
Nuove regole sono previste per i prodotti della pesca importati, in particolare l’obbligo dell’uso dello strumento informatico Catch per presentare i certificati di cattura per l’importazione nell’Ue. “Catch semplifica il processo di certificazione delle catture” per i prodotti ittici in ingresso nel Mercato unico e “offre un flusso di lavoro completamente digitalizzato e non cartaceo”, spiega in una nota la Commissione Ue. Inoltre “facilita lo scambio di dati, informazioni e documenti tra tutte le parti commerciali coinvolte e le autorità di controllo, semplificando e velocizzando le procedure amministrative”. Grazie allo strumento Catch sarà migliorata l’efficacia del sistema di certificazione delle catture previsto dal Regolamento sui prodotti provenienti da pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
Il Regolamento modificato entrato in vigore il 9 gennaio prevede disposizioni transitorie per lasciare alle autorità di pesca dell’Ue e alle altre parti interessate il tempo necessario per adattarsi ai nuovi requisiti. La maggior parte delle norme si applicherà tra due anni – a partire dal 10 gennaio 2026 – mentre le deroghe al margine di tolleranza si applicano dal 9 luglio 2024. Il monitoraggio elettronico a distanza, la tracciabilità elettronica e la registrazione delle catture per le flotte artigianali si applicheranno solo dopo 4 anni (a partire dal 10 gennaio 2028), “poiché la loro attuazione potrebbe richiedere un certo lavoro preparatorio”, precisa l’esecutivo Ue. Poche altre disposizioni – come quelle sulla tracciabilità dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura preparati e conservati o delle alghe – si applicheranno dopo 5 anni (dal 10 gennaio 2029).