[di Thomas Fazi] L’unione bancaria che entrerà in vigore a gennaio si inserisce in una strategia più ampia, finalizzata ad una resa dei conti definitiva tra i capitali più fragili dislocati soprattutto nel Sud Europa ed i capitali più forti situati prevalentemente in Germania.
[di Enrico Grazzini] L’unione bancaria è un potenziale disastro, soprattutto per l’Italia. Le direttive europee penalizzano non solo migliaia di risparmiatori ignari e innocenti ma anche gli istituti di credito nazionali, e in particolare le medie e piccole banche. Vincono invece le grandi banche internazionali e del nord Europa.
[di Giuseppe Magnani] La storia dimostra che l’onere del salvataggio delle banche non deve essere sostenuto né dai clienti della banche in questione (cioè i risparmiatori), né dagli Stati (cioè dai contribuenti); tale onere spetta, in primo luogo, alle banche centrali, che sono state create storicamente proprio per adempiere a questo compito.
[di Yanis Varoufakis] Ecco come i fondi speculativi si sono appropriati dell’intero sistema bancario greco a spese dei contribuenti. Un monito per il resto dell’Europa.
[di Giovanni Silvestrini] L’accordo Parigi rappresenta un colpo molto duro ai combustibili fossili. Sta a noi utilizzarlo nel modo più efficace ed incisivo possibile, per far sì che rappresenti l’inizio della fine dei fossili.
[di Luigi Pandolfi] In Portogallo il governo guidato dal socialista Antonio Costa ha superato lo scorso 3 dicembre la prova del parlamento grazie al voto dei partiti che si collocano alla sinistra del PS. Si è astenuto invece il deputato e leader del partito ambientalista PAN André Silva, al quale abbiamo fatto qualche domanda sul nuovo esecutivo.
[di Pasquale Cicalese e Filippo Violi] Pechino spinge per una progressiva integrazione euroasiatica. Questo progetto incontra l’ostilità degli Stati Uniti, impegnati ad impedire l’integrazione economica del continente europeo con una potenza rivale – come Cina o Russia – che possa esercitare la propria influenza sui cruciali territori centro-asiatici.
[di Alberto Negri] Dietro la crisi siriana c’è tutta la miseria della geopolitica del petrolio, ossia quel groviglio di interessi intercorrenti tra paesi occidentali, petromonarchie del golfo persico e gruppi jihadisti.
[di Gennaro Carotenuto] Con la recente sconfitta nelle elezioni parlamentari, volge al termine l’esperienza chavista nel paese. Alla “rivoluzione bolivariana” va riconosciuto il grande merito del reinserimento di milioni di proletari nella vita sociale, politica ed economica del paese. Il suo principale fallimento? Non essere riuscita a liberare il Venezuela dalla sua dipendenza storica dal petrolio.