Bruxelles – L’Unione europea, quasi unanime, ha festeggiato l’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti, un partner storico con il quale si vuole al più presto ricucire i rapporti dopo i burrascosi ultimi quattro anni. Il primo gesto però non è stato dei migliori: lunedì si sono imposti dazi (inevitabili) nel quadro della disputa Boeing-Airbus su alcuni prodotti USA.
Allora oggi, 11 novembre, il Parlamento europeo ha voluto fare un gesto di amicizia, per rimediare alla notizia di lunedì e per aprire a un futuro di amichevoli rapporti: approvando una proposta della Commissione europea, presentata lo scorso settembre dopo un negoziato concluso in agosto per una serie di prodotti con il governo USA, ha tolto il dazio sulle aragoste statunitensi.
Il relatore del provvedimento e presidente della commissione Commercio internazionale, Bernd Lange (S&D, DE), relatore lo ha spiegato con chiarezza: “Grazie al nostro impegno, la Commissione è ora più assertiva sulle tariffe statunitensi sull’alluminio. Questo, in aggiunta a una nuova amministrazione statunitense, pone l’accordo sulle aragoste sotto una nuova luce. Andiamo avanti e utilizziamo questa intesa come trampolino di lancio per un dialogo transatlantico più costruttivo“.
La commissione Commercio ha dunque raccomandato all’Aula di dare il proprio consenso al mini-accordo di agosto tra UE e USA che rimuove i dazi dalle aragoste statunitensi, tra gli altri.
Il 10 novembre la commissione aveva sostenuto con 40 voti favorevoli e due contrari l’accordo raggiunto tra l’UE e gli USA nell’agosto 2020. L’accordo eliminerà i dazi doganali sulle aragoste vive o congelate importate dagli Stati Uniti. In cambio, gli Stati Uniti forniranno sgravi dai dazi di un valore economico comparabile sui prodotti europei, come pasti pronti, alcuni cristalli e accendini.
L’anno scorso l’UE a 27 ha importato 42 milioni di euro di prodotti a base di astice e aragosta dagli Stati Uniti (15 % del totale delle importazioni extraUE), mentre si stima che il mercato abbia dimensioni pari a circa 290 milioni. I produttori dell’UE forniscono meno del 5 per cento del nostro consumo.
La commissione parlamentare, conferma una nota, “ha dato il suo consenso al mini-accordo sulla scia delle elezioni statunitensi come segno di speranza per rinnovati negoziati tra le due parti, nonostante le controversie in corso a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti europei di acciaio e alluminio”.
Se ora l’Aula approverà il Consiglio potrà concludere l’accordo, che si applicherà retroattivamente dal primo agosto 2020 per cinque anni.