- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Economia » Weidmann: Un tetto ai titoli sovrani detenuti dalle banche, che devono diversificare emittenti

    Weidmann: Un tetto ai titoli sovrani detenuti dalle banche, che devono diversificare emittenti

    Il governatore della Bundesbank sembra cercare acquirenti per i titoli tedeschi. “Ognuno si assuma le proprie responsabilità” se si vuole stabilizzare l’Eurozona. E propone un’Autorità fiscale Ue alternativa alla Commissione

    Domenico Giovinazzo</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@giopicheco" target="_blank">@giopicheco</a> di Domenico Giovinazzo @giopicheco
    26 Aprile 2016
    in Economia
    Bundesbank, titoli sovrani, banche

    Mario Draghi e Jens Weidmann

    Roma – La proposta è stata bocciata a maggioranza nella riunione Ecofin della scorsa settimana, ma la Germania non si dà per vinta sull’ipotesi di mettere un tetto ai titoli di Stato nei portafogli delle banche. Stavolta è Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, a tornare all’assalto sull’iniziativa fortemente osteggiata dal governo italiano. E lo fa da Roma, intervenendo a un incontro organizzato per discutere di ‘Solidità e solidarietà nell’Unione europea”.

    Se si vuole stabilizzare l’Eurozona, ci sono “due alternative”, spiega Weidmann: “O gli Stati trasferiscono sia il potere decisionale sia la responsabilità per le questioni di bilancio a livello europeo, ad esempio nella forma di una unione fiscale europea. Oppure continuano ad avere la sovranità sul bilancio, sopportando però anche le responsabilità per le conseguenze”.

    La prima delle due strade indicate, segnala il tedesco, “sarebbe il passo più grande nel processo di integrazione dall’introduzione dell’euro a oggi”. Tuttavia è “troppo ambiziosa” perché richiede modifiche ai trattati, “sia per un ministero delle Finanze comune per l’Area euro, dotato del proprio budget, sia per un sistema che permetta interventi regolamentati nei bilanci nazionali”. Rimettere mano alle regole pone una serie di limiti, e “al momento non vedo la volontà di superare questi limiti, né in Italia, né in Germania, né in altri Paesi”, taglia corto il numero uno della Banca centrale tedesca.

    La seconda opzione, a suo avviso più percorribile nell’immediato, è che “ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Perché ciò accada, secondo Weidmann, serve innanzitutto che il controllore sia più inflessibile. La Commissione europea, a suo avviso, si trova in una “conflittualità degli obiettivi”, perché è il garante delle regole di bilancio, ma anche “un’istituzione politica chiamata a mediare tra gli interessi più diversi”. La conseguenza è che “tende continuamente a scendere a compromessi a danno del rispetto delle regole di bilancio”. La soluzione, per il banchiere centrale, è “un’autorità fiscale europea indipendente che assuma il compito del controllo di bilancio” attualmente di competenza dell’esecutivo comunitario.

    L’altro elemento di responsabilità, secondo Weidmann, riguarda proprio le banche che “spesso detengono titoli del proprio Paese per un valore superiore al capitale proprio”. Ciò, a suo avviso, le espone al rischio di fallimento se fallisce il loro debitore più importante. È per “dissolvere lo stretto legame tra banche e Stati” che anche Weidmann, come il ministro del Tesoro tedesco Wolfgang Schaeuble, insiste sulla necessità di porre un tetto all’acquisto di titoli di Stato  da parte degli istituti di credito.

    Il governatore precisa che si tratterebbe di un limite al possesso di titoli di un singolo stato, e dunque “non significa automaticamente” che una banca “detenga in portafoglio complessivamente meno titoli di Stato”. Anzi, “essa può acquistare titoli di altri Stati fino al raggiungimento del rispettivo limite massimo. In questo modo la banca distribuisce il rischio”.

    Inoltre, aggiunge ancora Weidmann, “questo tipo di regolamentazioni dovrebbe naturalmente essere introdotto con un periodo di transizione”, e proprio “perché avremo bisogno di tale periodo è importante procedere quanto prima”. Non solo l’idea non è stata abbandonata dopo la bocciatura all’Ecofin, dunque, ma ne viene anche indicata una certa urgenza. E per essere più convincente, il presidente di Bundesbank ripropone in tono soft il diktat di Schaeuble, il quale vincola all’adozione dei limiti per i titoli di Stato i progressi sul terzo pilastro dell’Unione bancaria, il meccanismo comune di assicurazione sui depositi.

    “La riduzione dei rischi per le banche”, da perseguire proprio ponendo un tetto sui Bond da esse detenuti, sostiene Weidmann, “è tra l’altro un presupposto importante per la possibile introduzione di un fondo comune europeo di garanzia dei depositi”. Il successo del ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, che all’ultima riunione Ecofin ha trovato una maggioranza disposta a bocciare la proposta tedesca, è dunque solo una manche di una partita ancora tutta da giocare.

    Un percorso difficile si prefigura anche per un’altra delle proposte care al governo italiano: l’assicurazione europea contro la disoccupazione. Il meccanismo promosso da Padoan dovrebbe servire ad annullare gli effetti di un ciclo economico sfavorevole sui livelli occupazionali. Ma per Weidmann è “difficile” gestire un simile struumento “evitando che si trasformi in trasferimenti strutturali” (leggi sussidi permanenti) verso alcuni Paesi che “hanno un tasso di disoccupazione strutturale il doppio” degli altri. Dunque, anche in questo caso servirebbe una maggiore cessione di sovranità nazionale, gestendo a livello europeo “le regole del mercato del lavoro”, suggerisce l’esponente del board Bce. Una condivisione che però “ancora non è matura”.

    Non ancora maturi anche i tempi per giudicare come stia procedendo il dossier Grecia. “Sono in corso negoziati” e “il governo Tsipras ha cambiato la propria posizione” rispetto all’inizio delle trattative, registra il capo della Bundesbank. Bisogna vedere se Atene sottoscriverà le clausole di salvaguardia richieste dai partner europei sugli obiettivi di bilancio. E non si parli a Weidmann di ristrutturazione del debito ellenico, perché “copre il problema vero: alla Grecia serve una ristrutturazione del sistema economico”.

    Si può invece parlare di ‘helicopter money’ – letteralmente lanciare i soldi dall’elicottero, ovvero distribuire moneta direttamente ai cittadini, in modo che aumentino i consumi e riparta la crescita – ma a patto che “il dibattito rimanga confinato nelle aule accademiche e non esca da lì”. Se per il presidente della Bce, Mario Draghi, l’helicopter money è una possibilità, non fosse altro per far intendere che quel “whatever it takes” (qualsiasi cosa per salvare l’Euro) non era uno scherzo, per Weidmann la chiusura è totale.

    Tags: bancheBundesbanktitoli sovraniWeidmann

    Ti potrebbe piacere anche

    Famiglie e piccoli risparmiatori non vogliono correre il rischio nei loro investimenti [foto: imagoeconomica]
    Notizie In Breve

    La Commissione promuove l’Unione del risparmio e degli investimenti con misure volte a mobilitare il capitale delle assicurazioni e delle banche

    29 Ottobre 2025
    Energia

    Le banche europee continuano a investire moltissimo nell’estrazione di combustibili fossili

    27 Ottobre 2025
    Riunione del consiglio dei governatori del Mes 2025 [foto: imagoeconomica]
    Economia

    De Guindos, dalla BCE nuove pressioni all’Italia sul MES: “Non possiamo aspettare la prossima crisi”

    15 Ottobre 2025
    Economia

    Banche, da tensioni commerciali e internazionali rischi per i crediti deteriorati

    13 Ottobre 2025
    bonifici istantanei
    Economia

    Entrano in vigore i bonifici istantanei su tutti i conti correnti dei cittadini europei

    9 Ottobre 2025
    Ci sono anche i punti interrogativi circa le relazioni con gli Stati Uniti a incidere sulle prospettive di crescita dell'Ue e della sua eurozona [foto: imagoeconomica]
    Economia

    Eurozona, con i dazi di Trump meno investimenti e meno prestiti bancari

    2 Ottobre 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione