- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Editoriali » Il punto debole di Juncker si è scoperto subito. Bisogna trovare il modo di uscirne

    Il punto debole di Juncker si è scoperto subito. Bisogna trovare il modo di uscirne

    Lorenzo Robustelli</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@LRobustelli" target="_blank">@LRobustelli</a> di Lorenzo Robustelli @LRobustelli
    6 Novembre 2014
    in Editoriali
    Juncker e Almunia

    Juncker e Almunia

    Ora il problema è come uscirne fuori. Potrebbe essere tutto un abbaglio. Ma se non lo è come si farà a dimostrare che pagare l’uno per cento di imposte è in linea con le norme comunitarie? Come si fa a smentire un commissario autorevole come Joaquin Almunia? Come si fa a dire che 548 documenti sulle trattative riservate tra governo lussemburghese e multinazionali sono stati male interpretati?

    Il punto debole di Jean-Claude Juncker è uscito fuori, forse più presto del previsto, ed ha messo in difficoltà tutti: governi, partito popolare, liberali, e anche i socialisti, che con questo ultimo avvenimenti dimostrano al pochezza della guida del loro partito europeo.

    Che Juncker sia stato per diciannove anni premier del paese dell’Unione europea che più di tutti ha difeso il segreto bancario ed ha ospitato società discutibili, offrendo regimi fiscali al limite delle decenza, e forse oltre, non era un segreto per nessuno. Ma, con una sorta di doppia morale favorita anche dal suo indiscutibile contributo portato per lungo tempo alla causa europeista, lo si è sempre trattato come se lui fosse la faccia europea del paese che nulla ha a che fare con le politiche da “paradiso fiscale” praticate nel piccolo granducato. Sarà difficile per lui questa volta difendersi dietro il “non sapevo” che lo ha salvato da conseguenze penali quando era premier ma gli ha fatto comunque perdere il governo, quando si scoprì che sotto la sua presidenza i servizi segreti compravano e vendevano automobili e altri beni in maniera del tutto illegale a vantaggio delle tasche di pochi. Omessa vigilanza ma nessun reato si disse, e si dimise. Poi perse le elezioni e gli rimase solo la candidatura a Bruxelles per non andare in pensione. Ma sulla questione fiscale, visto che era premier e per molti anni anche ministro delle Finanze, sarà più difficile per lui dire che qualche oscuro funzionario del suo piccolo paese da mezzo milione di abitanti ha da solo fatto accordi con aziende come Apple o Unicredit per sottrarre alle tasse di altri paesi europei e dunque ai loro ospedali, alle loro scuole, ai loro servizi per i cittadini centinaia e centinaia di miliardi. Mentre ad alcuni di questi paesi si imponevano, con l’accordo di Juncker, le politiche di austerità.

    La vergogna, se tutto questo sarà provato, non è solo nell’aver tradito lo spirito europeo, nell’aver (forse anche) tradito le leggi europee, ma è nel dimostrare uno sfrontato cinismo che va ben oltre la questione sociale che Juncker dice di avere tanto a cuore. Juncker, personalmente, e il suo paese, avrebbero tolto soldi dalle tasche dei cittadini italiani, spagnoli, portoghesi francesi e forse anche tedeschi e danesi, per arricchirsi loro indebolendo i sistemi sociali e le politiche di bilancio di altri partner europei. In più dalle indagini in corso è emerso un problema di cooperazione tra le autorità lussemburghesi, quando Juncker era premier, e la Commissione. Tanto che si è finiti in tribunale perché dal Granducato durante il premierato di Juncker e anche dopo non arrivavano le informazioni richieste. Ora,  dicono alla Commissione, va un po’ meglio. Tutto questo lo sapevano i popolari europei, lo sapeva Angela Merkel, lo sapevano i lettori di questo sito e lo sapeva il Pse come l’Alde. Ma (non eunews) si è fatto finta di nulla, si è sostenuto un uomo dal passato problematico, anche se personalmente simpatico, brillante e certamente intelligente, e ora si deve trovare la maniera di uscirne fuori. Grazie ad Almunia e ai suoi uomini (che non sono grigi burocrati) che hanno scoperto la magagna e grazie ai giornalisti che hanno lavorato per mesi perché la cosa fosse resa il più chiara possibile e non potesse essere affossata, ora le azioni di Juncker sono davanti a tutti. Si deve fare chiarezza, dicono adesso socialisti e liberali, come se fino a ieri non ne avessero saputo nulla. Si dovrà uscire da questa situazione. L’unica speranza è che per il bene dell’Unione europea non la si tiri troppo in lungo: Juncker, come dice Gianni Pittella dalla maggioranza, come dicono dall’opposizione i Verdi, deve chiarire immediatamente, entro pochi giorni, la sua situazione. Il presidente della Commissione ha anche il dovere di mettersi in una posizione dove non è ricattabile da parte di nessuno.

    La Commissione europea, in particolare in questa fase, non può vivere nell’incertezza, nel dubbio, nell’attesa di un chiarimento, E una questione di credibilità non solo di di Juncker ma delle istituzioni europee. Se il lussemburghese non ha le credenziali per fare il suo lavoro lasci subito e permetta un immediato ricambio. Se invece le ha lo dimostri, lo chiediamo con un grido di speranza democratico, lo faccia subito, entro la prossima settimana, perché sia possa cominciare a lavorare seriamente in nome dei cittadini europei, perché a nessuno posso venire il dubbio che i 300 miliardi che (forse) Juncker troverà per rilanciare l’economia europea non finiscano in gran parte in banche lussemburghesi ad ingrassare quel già ricco Paese alle spalle dei lavoratori europei.

    Tags: AldeAlmuniaevasione fiscaleFinmeccanicaIkeajunckerlavoratoriLussemburgoluxembourg leaksmultinazionaliPsetasseUniCreditverdi

    Ti potrebbe piacere anche

    TORRE UNICREDIT   PORTA NUOVA, MILANO (IMAGOECONOMICA)
    Economia

    Il “Golden power” del governo sulle banche italiane non va bene, la Commissione apre una procedura di infrazione

    21 Novembre 2025
    Smistamento pacchi [foto: imagoeconomica via UPS facebook]
    Economia

    E-commerce, svolta UE: anche i pacchi sotto i 150 euro saranno tassati

    13 Novembre 2025
    Modello di pagamento unificato delle tasse [foto: Carlo Carino/imagoeconomica]
    Economia

    Da Eurostat grattacapi per il governo: in Italia le tasse sono aumentate

    31 Ottobre 2025
    [foto: imagoeconomica via IA]
    Politica

    Dai leader UE impegno per un piano ambizioso per la casa, nel 2026 summit europeo sul tema

    24 Ottobre 2025
    spiccioli di euro [foto: Denis Lovrovic/imagoeconomica]
    Economia

    Salari, l’Ue “mostra progressi”. Ma non l’Italia, penultima tra i 27

    13 Ottobre 2025
    EP Plenary session - This is Europe - Debate with Luc FRIEDEN, Luxembourgish Prime Minister
    Politica

    Il premier di Lussemburgo Frieden rilancia l’idea di un’Europa a due velocità

    7 Ottobre 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione