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Expo, la polemica sul convegno 'omofobo' arriva in Europa

Expo, la polemica sul convegno 'omofobo' arriva in Europa

Interrogazione degli europarlamentari M5S Corrao, Castaldo ed Adinolfi contro il dibattito dal titolo 'Difendere la famiglia per difendere la comunità': “Iniziativa sconcertante che viola i principi di non discriminazione della Carta dei diritti Ue”

“Un convegno che considera l’omosessualità come una malattia da curare e patrocinato da Expo con il benestare di Maroni ha dell’incredibile, specie se è chiaramente organizzato da un gruppo di associazioni che promuovono un approccio discriminatorio nei confronti dell’orientamento sessuale”. La polemica sul convegno ‘omofobo’ organizzato a Milano arriva anche in Europa con gli europarlamentari 5 Stelle Ignazio Corrao, Fabio Massimo Castaldo ed Isabella Adinolfi, che hanno scritto una interrogazione alla Commissione Europea sul convegno che si terrà il 17 Gennaio a Palazzo Lombardia dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. L’iniziativa parlamentare del M5S di Bruxelles è stata sostenuta trasversalmente da altri eurodeputati e sottoposta anche all’intergruppo LGBT del Parlamento Europeo di cui è vicepresidente Afdinolfi.

“Una di queste associazioni – denunciano gli eurodeputati M5S – si propone di rispondere alla richiesta di aiuto pervenuta da molte persone, giovani e meno giovani, feriti nella propria identità sessuale, in particolare per tendenze di natura omosessuale. Desta particolare sconcerto il fatto che tale iniziativa abbia ottenuto il patrocinio dell’EXPO 2015”, e vedrà inoltre la partecipazione del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

“Che il simbolo EXPO fosse già opacizzato dai recenti scandali giudiziari è un fatto risaputo nel nostro paese – aggiungono – ma che venga usato come patrocinio per convegni che discriminano altri tipi di famiglia, come quelle omoaffettive o monogenitoriali, lo riteniamo un atto che lede i diritti civili e quelli costituzionali di uguaglianza, già scarsamente tutelati in Italia”. “Considerando il principio di non discriminazione presente all’interno della Carta dei diritti dell’Ue ed i numerosi impegni dell’Unione nel garantirne l’attuazione – scrivono nell’interrogazione gli eurodeputati – si chiede alla Commissione di informarsi circa le modalità di assegnazione di tale patrocinio da parte dell’EXPO e se ad esso siano stati destinati – direttamente o indirettamente – fondi europei che, evidentemente, sarebbero incompatibili con un evento di questo tipo”.