Bruxelles – È un bene che l’Italia si sia impegnata a realizzare riforme strutturali ambiziose, ma prima di esprimersi Bruxelles aspetta di vedere le carte. Per ora è prudente la reazione della Commissione europea agli annunci del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sul Documento di economia e finanza che verrà varato dal governo venerdì. Le previsioni del governo parlano di tagli alla spesa pubblica dello 0,6% del Pil grazie alla spending review, che non toccheranno le prestazioni per i cittadini e non saranno accompagnati da aumenti delle tasse, e di un ambizioso programma di riforme strutturali.
“La Commissione sarà in grado di dare una valutazione del programma di stabilità e delle riforme dell’Italia dal 2015-2018 solo quando il testo finale sarà sottomesso a titolo ufficiale”, ha spiegato una dei portavoce dell’esecutivo comunitario, Annika Breidthardt. “In linea generale”, ha continuato Breidthardt, “ci felicitiamo sempre quando un Paese si impegna a realizzare riforme strutturali ambiziose che, insieme a responsabilità fiscale e investimenti, sono parte di quel triangolo virtuoso che supporta crescita e creazione di posti di lavoro in Europa”. “Esamineremo questo e gli altri elementi e ne terremo conto per le previsioni di primavera”, ha concluso la portavoce.

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