Bruxelles – In Italia crescono gli investimenti in ricerca e sviluppo, ma restano ancora molto inferiori rispetto alla media dell’Unione europea. Questa la fotografia scattata da Eurostat, che certifica come nel nostro Paese, tra il 2005 e il 2015, gli investimenti annui siano cresciuti dall’1,05 all’1,33% del Pil, cioè da 15,5 a 21,8 miliardi di euro. Tuttavia, la distanza rispetto al resto dell’Unione, dove la media è del 2,03% del Pil, rimane evidente. In Francia lo scorso anno sono stati spesi 48,6 miliardi di euro (2,23% del Pil), nel Regno Unito 43,8 miliardi (1,7% del Pil) e in Germania 87,1 miliardi (2,87% del Pil). Nel 2015 in tutta Europa sono stati spesi circa 300 miliardi in ricerca e sviluppo. Dedicare il 3% del Pil europeo al settore è uno dei cinque obiettivi principali contenuti nella strategia europea 2020.
Nell’arco dei dieci anni presi in considerazione dell’Istituto europeo di statistica, In Italia la quota degli investimenti in R&S sul totale realizzati dalle imprese è passata dal 50 al 55% (64% la media Ue), mentre quella della pubblica amministrazione è scesa dal 17 al 13% (12% la media Ue) e quella dell’insegnamento superiore è calata dal 30 al 29% (23% la media Ue).

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