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    Home » Economia » Entra in vigore il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada

    Entra in vigore il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada

    Il trattato commerciale diventa operativo, seppur in modalità provvisoria in attesa della ratifica definitiva di tutti i parlamenti nazionali

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    20 Settembre 2017
    in Economia

    Bruxelles – Il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, è realtà. Il trattato commerciale entra in vigore dal 21 settembre, seppur in modalità provvisoria in attesa della ratifica di tutti i Parlamenti nazionali dell’Ue. “Auspico che gli Stati membri conducano una discussione approfondita nel contesto dei processi di ratifica dell’accordo in corso a livello nazionale. Per le nostre imprese e per i nostri cittadini è giunto il momento di cogliere tale opportunità; ognuno deve poter constatare che la nostra politica commerciale è in grado di apportare vantaggi concreti per tutti”, ha affermato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

    “L’entrata in vigore a titolo provvisorio dell’accordo consente alle imprese e ai cittadini dell’Ue di iniziare da subito a cogliere i vantaggi che offre. Per l’economia globale si tratta di un segnale positivo in grado di favorire la crescita economica e l’occupazione”, ha rivendicato la commissaria al Commercio, che è stata responsabile dell’ultima e decisiva fase negoziale, Cecilia Malmström. Il Ceta eliminerà i dazi su 98% dei prodotti (linee tariffarie) commercializzati dall’Europa con il Canada. L’accordo fornisce alle imprese europee maggiori opportunità di partecipare alle gare d’appalto pubbliche del Paese, non solo a livello federale ma anche a livello provinciale e municipale. Permetterà poi a 143 prodotti europei, tra cui il vino Chianti, i prosciutti di Parma e San Daniele, il parmigiano, l’aceto di Modena e la mozzarella di bufala campana, di essere venduti in Canada mantenendo le tutele che hanno in Europa.

    Ma l’approvazione è stata osteggiata da molti partiti e associazioni che accusano il trattato di aprire le porte dell’Europa a prodotti nocivi e di dare troppo potere alle multinazionali, non sol canadesi ma anche statunitensi. “È inaccettabile che il Ceta entri in vigore prima che i parlamenti nazionali abbiano espresso il loro consenso. Il Canada ha norme di sicurezza ed etichettatura più deboli rispetto all’Ue e la sua agricoltura industriale è fortemente dipendente dai pesticidi e dalle colture Ogm”, lamenta Greenpeace in una nota affermando che l’accordo “dà alle multinazionali canadesi e statunitensi gli strumenti per minare le norme relative alla clonazione, alle colture Ogm, agli ormoni della crescita e all’etichettatura del Paese di origine”, e chiedendo per tanto ai parlamenti nazionali dell’Ue di rigettarlo.

    Di un ” un regalo alle grandi lobby industriali dell’alimentare che colpisce il vero Made in Italy e favorisce la delocalizzazione, con riflessi pesantissimi sul tema della trasparenza e delle ricadute sanitarie e ambientali”, parla la Coldiretti che aggiunge che “per la prima volta nella storia l’Ue legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy piu’ prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma sarà anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan”.

    L’Ue e il Canada hanno firmato il Ceta il 30 ottobre scorso, dopo una lunga resistenza da parte della regione della Vallonia in Belgio, che ha tenuto in scacco l’intero accordo per settimane, e in seguito all’approvazione degli Stati membri dell’Ue in Consiglio. Il 15 febbraio anche il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione. Il Ceta verrà pienamente attuato quando tutti gli Stati membri dell’Ue avranno ratificato l’accordo conformemente ai rispettivi obblighi costituzionali. Nel momento in cui entrerà pienamente in vigore, dovrebbe essere stato messo a punto anche il nuovo tribunale per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stato, un tribunale pubblico che dovrebbe sostituire il vecchio arbitrato privato, l’Isds, oggetto di forti critiche da diverse parti in quanto ritenuto uno strumento nelle mani delle multinazionali per imporre il proprio volere agli Stati. Il tribunale è, insieme a pochi altri piccoli dettagli, la parte dell’accordo che non entrerà in vigore fino all’approvazione definitiva. Sulla sua legalità del tribunale dovrà pronunciarsi la Corte di Giustizia Ue che è stata interpellata sull’argomento dal governo belga.

    Per saperne di più:
    – L’infografica della Commissione Ue sul Ceta
    – L’infografica della Commissione sull’impatto dell’accordo sull’Italia
    – Il dossier con la posizione di GreenPeace sul libero scambio con il Canada

    Tags: CanadaCetalibero scambioue

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