Bruxelles – L’Europarlamento di Strasburgo chiede compatto maggiori tutele per cani e gatti. Agli sgoccioli della sessione plenaria, i deputati hanno approvato oggi (19 giugno) con 457 voti a favore, 17 contrari e 86 astensioni la posizione negoziale dell’Aula sulle nuove regole europee volte a migliorare il benessere e la tracciabilità delle due specie più comuni di animali domestici, proposte dalla Commissione nel dicembre 2023.
Obiettivo: identificarli tutti tramite microchip, registrarli in database nazionali (rigorosamente interoperabili) e vietarne la vendita nei negozi di animali. L’emiciclo chiede che vengano microchippati e registrati anche cani e gatti provenienti da Paesi terzi, se varcano le frontiere comunitarie per essere venduti. Per quelli da compagnia, i loro proprietari dovrebbero occuparsi di preregistrarli online almeno cinque giorni lavorativi prima di entrare in Ue.
L’Eurocamera chiede inoltre di vietare l’accoppiamento tra genitori e figli, nonni e nipoti, fratelli e sorelle (anche con un solo genitore in comune), nonché di impedire l’allevamento e l’utilizzo, in esposizioni e competizioni, di esemplari con “tratti conformazionali eccessivi” che possano comportare un elevato rischio di effetti negativi sul loro benessere.
No anche a collari a punte o a strozzo privi di adeguati dispositivi di sicurezza, e in generale alla prassi di legare gli animali a meno che non sia necessario per sottoporli a cure mediche. Nel mirino di Strasburgo, infine, anche il traffico illegale dei cuccioli, che frutta almeno 1 miliardo di euro l’anno.

Secondo Dario Nardella, eurodeputato Pd e coordinatore dei Socialisti nella commissione parlamentare Agricoltura e sviluppo rurale (Agri), nonché relatore ombra del provvedimento, si tratta di “un primo passo concreto nella lotta al maltrattamento e all’abbandono degli animali da compagnia”.
Il testo, dice, ha rafforzato la proposta iniziale dell’esecutivo a dodici stelle aggiungendo “microchippatura obbligatoria e registrazione per tutti i cani e i gatti, possibilità di optare per il passaporto digitale europeo, divieto di abbandono da parte degli operatori, norme contro pratiche dolorose e strumenti concreti per prevenire e denunciare gli abusi“.
“Senza identificazione e tracciabilità, gli animali sono invisibili – continua l’ex sindaco di Firenze – e invisibili sono anche i crimini commessi contro di loro“. “Questo regolamento non riguarda solo gli animali, è un riflesso dell’Europa che vogliamo, che protegge i più deboli, che educa al rispetto, che riconosce la dignità di ogni essere vivente“, conclude.
Stano ai dati della Commissione, circa il 44 per cento dei cittadini dell’Unione possiede un animale domestico, per un totale di oltre 72 milioni di cani e 84 milioni di gatti. Il commercio di cani e gatti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, per circa 1,3 miliardi di euro l’anno, e circa sei proprietari su dieci acquistano il proprio cane o gatto online. Animali randagi e abbandonati, invece, ammonterebbero a più di 100 milioni.

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