Bruxelles – La 26esima edizione di Pordenonelegge parte dal cuore della democrazia europea. Dai banchi dell’Eurocamera di Bruxelles, è stata nientemeno che la presidente dell’Aula, Roberta Metsola, a presentare il festival del libro che negli anni è diventato il fiore all’occhiello della città friulana. Accanto a lei anche le vicepresidenti Pina Picierno (Pd) e Antonella Sberna (FdI).
“La lettura ci unisce tutti, attraverso i libri entriamo nelle vite degli altri superando i confini, le epoche e le culture, ci fa sentire parti della stessa umanità“: con queste parole la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, ha salutato stamattina (2 luglio) i partecipanti dell’evento “L’Europa in dialogo“, ospitato nella sede brussellese dell’emiciclo dalla delegazione di Fratelli d’Italia (Ecr) per presentare l’edizione 2025 della rassegna di letteratura Pordenonelegge.
“La forza delle idee può costruire ponti di dialogo” ed è uno “strumento fondamentale per la nostra democrazia“, ha aggiunto, sottolineando che eventi come questo “sono utilissimi” poiché “la letteratura è sempre una lente privilegiata per affrontare le sfide globali“.

L’Europa è, del resto, il fil rouge della 26esima edizione dell’evento (che si terrà dal 17 al 21 settembre), descritto dal presidente dell’omonima fondazione Michelangelo Agrusti come una “festa del libro e della libertà“. “Dove non c’è libertà non si scrivono e non si leggono libri“, ha ragionato, “a parte quelli di regime”, e pertanto “il libro è la massima espressione della libertà di pensiero, sia per chi scrive sia per chi legge“.
L’inaugurazione del festival, ha annunciato, sarà affidata all’avvocata e attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace 2003 e da anni in esilio fuori dalla Repubblica islamica, “come segno di attenzione a quanto accade nel mondo e in particolare nel Medio Oriente”.
Agrusti invita a pensare a Pordenone come ad una “gigantesca libreria” in cui si affronterà, tra gli altri temi, quello di “un’Europa grande, un’Europa di pluralità“. Pluralità che abbraccia sia il Vecchio continente sia, appunto, la regione mediorientale: saranno presenti autori ucraini, russi, palestinesi ed israeliani, tutti insieme per sostenere il valore ultimo della cultura come strumento di emancipazione.
La rassegna, ha concluso Agrusti, è concepita “sull’uscio della storia” e “si chiuderà con grande concerto” sulle note, tra l’altro, della nona di Beethoven che contiene l’inno alla gioia, cioè quello adottato ufficialmente dall’Ue.
Presentata oggi a Bruxelles la 26^ edizione di pordenonelegge, Festa del libro e della libertà.
Ecco qualche anteprima sugli ospiti di quest’anno! https://t.co/nmd8gA6IXq#pnlegge2025 pic.twitter.com/bWDDKex879— pordenonelegge.it (@pordenonelegge) July 2, 2025
Per Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone dal 2016 al 2024, quando è stato eletto eurodeputato, è “importantissimo” poter rappresentare “un territorio piccolo come il Friuli, che però nell’arco di tre anni ospiterà due grandissime manifestazioni, Gorizia capitale europea della cultura 2025, e Pordenone capitale italiana della cultura 2027“.
La dimostrazione, dice, che “un territorio così piccolo è però anche compatto, dove c’è stata una forte crescita economica accompagnata da un dialogo costante nei confronti della cultura e della formazione”. Una “ricetta vincente” che, spiega, utilizza “i fermenti culturali” per “costruire anche il benessere economico”.









![[foto: Mattia Calaprice/Wikimedia Commons]](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/12/Imagoeconomica_1783367-120x86.jpg)