Bruxelles – “La decisione di chiudere le nostre attività produttive è stata influenzata da diversi fattori, tra cui il clima sfavorevole agli investimenti, l’aumento dei costi energetici e le normative rigorose e in rapida evoluzione nel settore chimico”. L’industria chimica statunitense Celanese, in Belgio dal 1965, se ne va. Lo ha annunciato al governo belga e varie autorità, quali il primo ministro belga De Wever, il ministro dell’Economia David Clarinval, quello della protezione dei Consumatori Rob Beenders, e la parlamentare europea belga Hilde Vautmans.
In una nota stampa diffusa in precedenza Celanese annuncia l’intenzione di cessare entro il 2026 le attività produttive presso il proprio stabilimento di Lanaken dedicato alla produzione di fibre di acetato (necessarie tra l’altro alla produzione dei filtri per sigarette). La decisione dell’azienda “è il risultato di una revisione strategica completa della propria impronta produttiva e della propria strategia aziendale e potrebbe avere un impatto su circa 160 dipendenti del sito di Lanaken”. L’intenzione di cessare le attività a Lanaken deriva “da una revisione strategica volta a garantire la sostenibilità a lungo termine dell’attività di Celanese nel settore dell’acetato – spiega la nota – che ha dovuto affrontare condizioni difficili, tra cui il calo della domanda e la crescente incertezza nel contesto normativo dei prodotti del tabacco”. Tra le questioni più rilevanti, si apprende è la possibilità che alla prossima Cop11 sulla Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabacco (FCTC), in programma dal 17 al 22 novembre a Ginevra, l’Ue possa sostenere ed estendere al mercato unico il bando totale dei filtri per le sigarette. Sostegno in discussione in queste ore a Bruxelles.
Per l’azienda statunitense la chiusura, afferma dunque la lettera alle autorità belghe, è influenzata “da diversi fattori, tra cui il clima sfavorevole agli investimenti, l’aumento dei costi energetici e le normative rigorose e in rapida evoluzione nel settore chimico. Più specificamente, le nostre attività a Lanaken sono sempre più sotto pressione a causa della tendenza globale a inasprire sistematicamente le normative sui filtri delle sigarette“.






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