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    Home » Opinioni » Lo scatto tedesco sui vaccini

    Lo scatto tedesco sui vaccini

    Sul fronte della pandemia, Alessandro Ricci racconta l’accelerazione tedesca nella campagna vaccinale, dove la Germania ha infine sorpassato diverse grandi paesi nelle somministrazioni giornaliere.

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    10 Maggio 2021
    in Opinioni, Politica
    Dosi quotidiane per 100.000 persone - ©OurWorldInData

    Dosi quotidiane per 100.000 persone - ©OurWorldInData

    Di Alessandro Ricci

    Una delle speranze rimaste all’Unione (CDU/CSU) per vincere al meglio le elezioni federali del 26 settembre è la possibilità che cinque giorni prima, per l’equinozio d’autunno, tutta la popolazione tedesca abbia avuto la possibilità di essere vaccinata come promesso dalla Cancelliera Angela Merkel. E così, mentre il sorpasso dei Verdi, con la Kanzlerkandidatin Annalena Baerbock, crea un piccolo terremoto all’interno del partito conservatore, il governo sembra puntare su un cambio di strategia sul dossier vaccini. La Germania inizia a segnare record su record per numero di dosi inoculate al giorno. L’ultimo è quello di mercoledì 28 maggio: 1.116.608, quasi raggiunto il 5 maggio con 1.092.765 iniezioni. Arrivando così al 31,5% della popolazione che ha ricevuto una dose di vaccino e 7.360.108 completamente vaccinate, 8,8% della popolazione, 7.360.108 persone* (I dati si riferiscono a giovedì 6 maggio).

    Se le vaccinazioni continueranno a questi ritmi, e questo è quello che sembra grazie alle crescenti consegne di vaccini, circa la metà dei tedeschi avrà ricevuto un invito per la vaccinazione entro l’inizio di giugno. Il 50%, che è stata la soglia che ha permesso al Regno Unito di uscire dal lockdown e probabilmente il target che il governo tedesco si è posto per un lento ritorno alla vita normale. Germania che a Boris Johnson sembra essersi ispirata anche per quanto riguarda la strategia vaccinale: vaccinare più persone possibile con la prima dose. Secondo una circolare della STIKO (commissione per le vaccinazioni), infatti, la seconda dose per i vaccini a mRNA, Biontech-Pfizer e Moderna, invece di essere inoculata dopo 3 settimane viene somministrata dopo 42 giorni (strategia recentemente intrapresa anche in Italia) permettendo così di avere una sacca di vaccinati con la prima dose maggiore e ottenere una prima protezione, per poi completare il ciclo vaccinale quando ci sarà una maggiore disponibilità di vaccini a giugno e luglio. Se, infatti, si guardano i numeri delle vaccinazioni tra prima e seconda dose negli ultimi giorni si nota che il numero di iniezioni di prima dose rappresenta oltre l’80% di tutte quelle inoculate.

    Dosi quotidiane per 100.000 persone - ©OurWorldInData
    Dosi quotidiane per 100.000 persone – ©OurWorldInData

    Ma cosa è cambiato in Germania? A marzo la Repubblica Federale era ancora su un ritmo inferiore o uguale a quello italiano (ne scrivevamo qui). Ma è comunque da notare, facendo un paragone con il nostro Paese, che l’Italia si avvicina molto alle dosi inoculate per 100.000 abitanti della Germania su media mobile settimanale. Come si è arrivati allora a superare il numero di dosi per 100.000 abitanti inoculate negli Stati Uniti e a stabilire un record europeo in alcuni giorni? In questo caso il vero discriminante è stato il permettere la vaccinazione ai medici di famiglia. Se infatti si guardano i dati, il vero cambio di rotta avviene nel momento in cui il sistema delle Artzpraxis diventa rodato; potremmo far cadere il periodo nella settimana che va dal 26 aprile al 2 maggio, quando vengono inoculate oltre 4 milioni di dosi in 7 giorni. Prendendo come esempio il giorno record del 28 aprile, delle 1.116.608 iniezioni, 729.083 sono state fatte in un laboratorio medico (cioè soprattutto da medici di famiglia).

    Dosi per 100.000 persone media 7 giorni - ©OurWorldInData
    Dosi per 100.000 persone media 7 giorni – ©OurWorldInData

    A questo si lega anche un maggiore desiderio della popolazione di farsi vaccinare, che deriva anche dalle nuove misure messe in atto dal governo. Da sabato 8 maggio, infatti, coloro che hanno ricevuto la seconda dose di un vaccino da almeno 14 giorni o sono guariti dal Covid da non più di 6 mesi non dovranno più osservare le rigide regole del lockdown. Cosa significa? Che ad esempio per visitare negozi non essenziali, centri estetici, parrucchieri etc., non verrà più richiesto un test negativo effettuato il giorno stesso, ma basterà mostrare l’avvenuta vaccinazione. Questo darà anche il diritto a non rispettare il coprifuoco e a non essere conteggiati nel numero di persone massimo che si possono incontrare all’esterno.

    Dosi somministrate e persone completamente vaccinate - ©impfdashboard.de
    Dosi somministrate e persone completamente vaccinate – ©impfdashboard.de

    Intanto, alla velocità delle vaccinazioni si aggiunge anche l’abbassamento della curva delle infezioni, con l’incidenza settimanale che si avvicina sempre di più a 100, numero preso come riferimento per l’allentamento di alcune misure, come il tanto discusso coprifuoco tra le 22 e le 5. Quindi, in alcuni stati come Berlino già si ipotizzano riaperture per la gastronomia almeno all’esterno, mentre il Ministro-Presidente della Baviera, Markus Söder, permetterà le vacanze nel proprio Land. La situazione sta migliorando così velocemente che sia il Ministro della salute Jens Spahn che il capo del Robert Koch Institut si sono sbilanciati affermando che la terza ondata Covid è stata fermata.

    E adesso che la terza ondata, che poi in Germania è stata semplicemente il prolungamento della seconda, è stata interrotta e oltre a migliaia di vite si è portata via centinaia di migliaia di consensi del partito conservatore, è arrivato il momento della ricostruzione, in particolare quella politica. Infatti, il Covid si è portato via parte della credibilità di Angela Merkel e del suo partito, a causa di un lockdown che dura dal 16 dicembre e da alcune timide misure sulle riaperture che hanno creato malcontento nella popolazione. Tanto che la Cancelliera non è nemmeno andata al G20 in Portogallo per rimanere in patria, attenendosi alle regole alle quali si attiene la popolazione, volendo così mostrare vicinanza ai cittadini che non possono viaggiare.

    Dosi somministrate nei centri vaccinali e dagli studi medici - ©Impfdashboard.de
    Dosi somministrate nei centri vaccinali e dagli studi medici – ©Impfdashboard.de

    Merkel è rimasta per mostrare l’impegno in patria e nelle prossime settimane insieme ai primi ministri dei diversi Länder avrà il compito di riportare la Germania e i tedeschi ad una vita normale, stilando un calendario di riaperture e cercando di riconquistare la fiducia dell’elettorato. Così le elezioni più importanti degli ultimi 16 anni dove il focus doveva essere l’addio della Mutti, oltre ad avere al centro il clima tanto da essere rinominate Klimawahl, saranno anche delle Impfwahl, ossia “elezioni del vaccino”. Se a settembre, infatti, gli obiettivi imposti saranno raggiunti allora un po’ del consenso guadagnato dai Verdi potrà essere riconquistato dall’Unione mostrando il successo della campagna vaccinale e della strategia basata sulla cautela messa in atto dal governo.

     

    Questo approfondimento fa parte della collaborazione di Eunews con Derrick, newsletter settimanale che indaga la Germania in vista delle elezioni del Bundestag di settembre 2021.

    Tags: derrick

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