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    Home » Cronaca » Nessun accordo sulla tassazione dei veicoli pesanti, ‘no’ anche dell’Italia

    Nessun accordo sulla tassazione dei veicoli pesanti, ‘no’ anche dell’Italia

    Rischio distorsioni del mercato, conflitto con le ambizioni 'green' dell'Ue e riduzione degli introiti per le casse dello Stato i motivi di un mancato via libera. Si cerca l'intesa per l'Ecofin di dicembre

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    8 Novembre 2022
    in Cronaca
    Camion Veicoli Pesanti Emissioni Zero

    Bruxelles – Tassazione dei veicoli pesanti inquinanti, le nuove regole dell’Ue dovranno aspettare. I ministri dell’Economia riuniti a Bruxelles per i lavori dell’eurogruppo non hanno trovato l’accordo per rivedere le normative. Ci sono ancora sette Stati membri – Bulgaria, Portogallo, Austria, Germania, Grecia, Francia e Italia – che nutrono perplessità sulla proposta di compromesso messa sul tavolo dalla presidenza ceca, che rinvia tutto alla riunione del 6 dicembre nell’auspicio di raggiungere l’intesa per quella data.

    Bulgaria e Austria ritengono che la proposta di abbassare a zero le aliquote minime dall’entrata in vigore della direttiva (scartando la riduzione graduale proposta dalla Commissione) possano creare problemi di diversa natura. Da una parte si teme che questo possa mettere in discussione le ambizioni di sostenibilità tradendo il principio del ‘chi inquina paga’, dall’altra parte, timore soprattutto austriaco, si teme che l’azzeramento delle aliquote possa avere “un impatto per i bilanci statali” a fronte di mento introiti, come sottolineato dal ministro delle Finanze di Vienna, Magnus Brunner. Un timore condiviso anche dal Portogallo, secondo cui si rischia di ridurre il gettito da tre miliardi di euro a un miliardi di euro. Il Portogallo vorrebbe inoltre eliminare la tassa minima, per introdurne una uguale per tutti, europea.

    La Repubblica ceca propone inoltre di sostituire le tasse dirette in aumenti dei pedaggi autostradali, ma qui ci sono due problemi. Il primo è che le tariffe variano da uno Stato membro all’altro, e la Francia teme “distorsioni del mercato” e delle concorrenza. Mentre l’Italia, ricorda il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha un sistema di gestione autostradale regionale. “Sono le regioni a riscuotere i pedaggi”, e sulla proposta della presidenza cerca “per noi sarebbe complicato”. Da qui la richiesta di “ulteriori approfondimenti”.

    Anche i tedeschi si dichiarano “non pronti” al via libera alla riforma. Anche a Berlino, spiega il ministro Christian Lindner, c’è preoccupazione per una proposta che non offre sufficiente chiarezza. Un passaggio della proposta di compromesso ceco recita che gli Stati membri “dovrebbero poter mantenere in vigore le tasse sugli autoveicoli vigenti sugli autoveicoli pesanti, sostituire tali tasse con un’altra tassa dello stesso tipo o abolire tali tasse e successivamente reintrodurle”.

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