Bruxelles – Rendere le imprese italiane più competitive, soprattutto quelle che nascono in zone penalizzate, è uno degli obiettivi delle politiche di coesione. Nel periodo 2014-2020 i fondi dell’Unione europea dedicati a questo scopo sono stati di 22,1 miliardi di euro in tutto. Per cosa sono serviti? Nel 41% dei casi per il conferimento di capitale utile agli investimenti, mentre nel 49% il contributo è arrivato sotto forma di incentivi. Percentuali più basse invece sono andate all’acquisto di beni e servizi (4%), infrastrutture (4%) e ai contributi alle persone.
Il tema della competitività comprende tutta una serie di strumenti utili alle aziende come fondi di garanzia, fondi per prestiti e accesso al credito, concessione di co-garanzie e contro-garanzie attraverso il sistema dei confidi e fondi di venture capital, nonché strumenti più tradizionali di sostegno al tessuto imprenditoriale attraverso la creazione di nuova impresa. Non solo: i fondi per le imprese possono servire per la realizzazione di nuovi impianti produttivi o l’ampliamento e ammodernamento di impianti produttivi esistenti, il miglioramento delle funzionalità delle aree produttive. Altre misure comprese in questo tema sono i contratti di programma a supporto degli investimenti promossi da grandi imprese e i pacchetti integrati di agevolazione, che possono includere investimenti produttivi, servizi reali alle imprese e formazione aziendale.



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