- L'Europa come non l'avete mai letta -
domenica, 7 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Anti euro sotto al 10%, Pse e Ppe pari. Ecco il nuovo Parlamento

    Anti euro sotto al 10%, Pse e Ppe pari. Ecco il nuovo Parlamento

    A cento giorni dalle elezioni, le prime proiezioni danno Verdi e Liberali in calo, Sinistra in crescita. Saranno necessarie nuove alleanze

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    13 Febbraio 2014
    in Senza categoria

    A  cento giorni dalle elezioni, le prime proiezioni danno  Verdi e Liberali in calo, Sinistra in crescita. Saranno necessarie nuove alleanze

    parliament

    Il traguardo è ancora lontano: alle prossime elezioni europee mancano  cento giorni e tutto, o molto, può ancora cambiare. Ma se si votasse oggi, quale Parlamento uscirebbe dalle urne? Una prima fotografia del possibile emiciclo dei prossimi cinque anni arriva direttamente dal Parlamento europeo che ha raccolto i sondaggi realizzati da uno o più istituti nazionali per ogni Paese e li ha poi elaborati sulla base dei gruppi oggi esistenti.

    Le proiezioni tentano innanzitutto di chiarire se la trionfale marcia populista ed euroscettica che molti temono, diventerà effettivamente realtà. Stando alle intenzioni di voto di oggi l’estrema destra dichiaratamente nazionalista e xenofoba riuscirebbe a guadagnare il 5% delle preferenze a livello europeo e di conseguenza, visto il sistema proporzionale, più o meno la stessa quota di seggi nel prossimo Parlamento. La percentuale potrebbe come minimo raddoppiare, se si allarga il gruppo anche ai cosiddetti “euroscettici”, tra cui ad esempio i nostri grillini e gli esponenti della Lega Nord: in questo caso la percentuale dei seggi conquistati dovrebbe attestarsi intorno al 10-12%, più o meno 80 deputati. Non è forse lo tsunami anti-euro di cui si era parlato ma  un gruppone di dimensioni considerevoli, formato di tanti eurodeputati quanti sono oggi i liberali, che sono 84 (l’11,4% dei seggi).

    Le proiezioni hanno tentato di immaginare anche cosa succederebbe estendendo il conteggio alle altre voci critiche, quei partiti che chiedono meno Europa ma senza predicare un’uscita dall’euro, come ad esempio Forza Italia o i conservatori inglesi. In questo caso si potrebbe arrivare al 16-18% di preferenze. Ma è decisamente improbabile che forze diverse come xenofobi e conservatori possano convivere nello stesso gruppo, per quanto critico nei confronti di Bruxelles, o che Forza Italia lasci il potente gruppo del Partito popolare europeo.

    Se è complicato immaginare un unico grande gruppo antieuropeo, è difficile anche pensare che tutte queste forze riescano ad esprimere altrettanti gruppi politici. Per potere esistere, un gruppo deve infatti essere costituito da almeno 25 deputati che provengano da 7 diversi Paesi e questo complica non poco le cose. Se ad esempio Grillo arrivasse a prendere anche il 35% dei voti in Italia, ma non riuscisse a creare un gruppo, finirebbe nel purgatorio dei “non iscritti”, un’accozzaglia di deputati di paesi e fedi diverse, che lavorano ognuno per se, e la cui azione politica nell’europarlamento è sostanzialmente insignificante.

    Secondo le proiezioni elaborate dal Parlamento europeo, nel prossimo emiciclo siederanno molti meno liberali di quanti ce ne siano oggi. Potrebbero essere solo una cinquantina, un dato su cui influirebbe in modo particolare il crollo che si prevede per il partito in Francia e in Germania, dove si è dovuta levare la soglia si sbarramento per garantire l’elezione di qualche eurodeputato liberale. Un calo, seppure non così vertiginoso, è previsto anche per i Verdi, mentre dovrebbe uscirne bene la sinistra riunita nel gruppo Gue, data oggi in crescita.

    A tenere con il fiato sospeso fino all’ultimo saranno soprattutto i risultati di popolari e socialisti, tra i quali lo scarto, se si votasse oggi, sarebbe minimo. Il Ppe potrebbe attestarsi intorno al 28-30%, superando in voti di poco S&D (data al 25-27%) ma in seggi il centrosinistra potrebbe avere una leggera prevalenza. Questo significa che le nuove forze che entreranno in parlamento, come gli euroscettici, eroderebbero soprattutto il consenso dei Popolari, che perderebbero una quota consistente di seggi rispetto al 36% di oggi. Poco (in meglio) cambierebbe invece per i socialisti che hanno nell’Aula di oggi il 25% delle poltrone.

    Insieme i due principali gruppi politici dovrebbero quindi arrivare ad avere il 55% dei seggi: una quarantina in meno rispetto al Parlamento attuale, in cui Ppe e S&D hanno insieme il 61%. Non ci si dovrebbe comunque trovare davanti ad un parlamento “bloccato”, tanto frammentato da essere incapace di esprimere una maggioranza. Non poche cose però dovranno cambiare. In molti dei voti di questa legislatura il centrodestra è riuscito ad averla vinta sui temi economici, mentre la sinistra su quelli sociali, entrambe “alleandosi” di volta in volta con i liberali. Nel prossimo Parlamento però questa maggioranza “classica” potrebbe non esistere più. Già sulla scelta del prossimo presidente della Commissione europea, questa volta indicato dagli elettori sulla candidature offerte dai partiti europei, potrebbe esserci una spaccatura, che non potrebbe non riflettersi anche sugli assetti parlamentari, creando una maggioranza ed un’opposizione stabili, nelle quali giocherebbero un ruolo chiave Verdi e/o i liberali. Ma a seconda del tipo di maggioranza che si formerà  i gruppi più grandi potrebbero dover trovare il modo di dialogare con le nuove forze politiche per potere portare a casa i risultati in Aula. Sarà un parlamento nuovo per molti aspetti, e dunque molto interessante.

    Letizia Pascale

    Tags: elezioni europeeeuroscetticiIstituzioniliberaliparlamento europeopopolariproiezioniseggisocialistisondaggiverdi

    Ti potrebbe piacere anche

    ECON - Monetary Dialogue with Christine Lagarde, President of the European Central Bank
    Economia

    Lagarde chiarisce sugli asset russi: “La BCE aiuterà Kiev, ma senza violare i trattati”

    3 Dicembre 2025
    Alessandra Moretti
    Politica

    Qatargate, il Parlamento europeo dà il primo ok alla revoca dell’immunità ad Alessandra Moretti

    3 Dicembre 2025
    Politica Estera

    L’UE ora punta ad ancor più sostegno militare all’Ucraina

    1 Dicembre 2025
    A protester holds a placard during a picket where about 50 Tanzanians living in Cape Town protested against the recent actions by the Tanzanian government during their presidential election, outside the South African Parliament in Cape Town on November 5, 2025. (Photo by RODGER BOSCH / AFP)
    Politica Estera

    L’Eurocamera chiede di sospendere i fondi UE per la Tanzania dopo le violenze post-elettorali

    27 Novembre 2025
    deforestazione
    Green Economy

    Deforestazione, l’Eurocamera si allinea ai Paesi membri e annacqua ancora la legge UE

    26 Novembre 2025
    Viktor Orbán
    Diritti

    L’Eurocamera chiede sanzioni contro Orbán: l’Ungheria si è trasformata in “autocrazia elettorale”

    25 Novembre 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione