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Mercoledì Juncker riceve Tsipras.
Tsipras e Juncker al dibattito televisivo delle scorse elezioni europee

Mercoledì Juncker riceve Tsipras. "Pronti ad ascoltare, ma accordi vigenti sono un contratto"

Il portavoce della Commissione ricorda che ogni decisione sul debito greco va presa a livello di Eurogruppo. E sulla Troika non si sbilancia: sarà sostituita “in futuro”

Alexis Tsipras, neo primo ministro greco, incontrerà il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, mercoledì alle 9:30. Si parlerà, ovviamente, di debito ellenico e di nuove condizioni per il programma di assistenza, in scadenza a fine febbraio. L’esecutivo comunitario, fa sapere il portavoce Margritis Schinas, “è pronto ad ascoltare” quello che Tsipras verrà a dire. Per ora ci sono stati alcuni contatti telefonici, l’ultimo sabato sera. In questa occasione Tsipras ha detto di voler trovare un accordo soddisfacente per entrambi, senza per questo non rispettare gli accordi già stabiliti con la comunità internazionale. “È sulla base di questo che siamo pronti a sentire cosa il primo ministro greco verrà a dirci”, sottolinea Schinas.

La visita di mercoledì è dunque un punto di partenza, sicuramente non l’incontro risolutivo, ma solo l’inizio di un percorso ancora pieno di interrogativi. Per il portavoce della Commissione Ue rimane fermo il principio che per la Grecia “gli accordi esistenti sono parte di un contratto stipulato con tutti i membri dell’Eurozona, e ogni cosa dovrà essere decisa a diciannove”. Ad ogni modo “prima serve avere un accordo sulle questioni generali e poi si potrà affrontare un discorso più specifico”, ed è per questo motivo che Schinas non si sbilancia.
Anche sulla Troika, a Bruxelles, non ci si sbilancia. Per ora nessuno ha ancora ‘rottamato’ il gruppo formato da Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. Una simile operazione, in caso, avverrà “in futuro”. Come ricordato da Schinas, “allo stato attuale non abbiamo alcuna nuova struttura alternativa alla Troika, ma l’impegno pubblico del presidente Juncker” a trovare nuove formule di assistenza ai paesi in difficoltà.