- L'Europa come non l'avete mai letta -
lunedì, 11 Agosto 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Non categorizzato » La fine dell’egemonia tedesca

    La fine dell’egemonia tedesca

    [di Daniel Gros] Senza che nessuno se ne stia accorgendo, l’asse del potere interno dell’Europa si sta spostando. La posizione dominante della Germania si sta gradualmente indebolendo, con conseguenze di vasta portata per l’Unione europea.

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    23 Ottobre 2015
    in Non categorizzato
    Merkel

    di Daniel Gros 

    Senza che nessuno se ne stia accorgendo, l’asse del potere interno dell’Europa si sta spostando. La posizione dominante della Germania, che è parsa assoluta a partire dalla crisi finanziaria del 2008, si sta gradualmente indebolendo – con conseguenze di vasta portata per l’Unione europea.

    Naturalmente il solo fatto che le persone credono che la Germania sia forte rafforza la posizione strategica e lo status del paese. Ma non ci vorrà molto prima che le persone comincino a rendersi conto che il principale fattore di quella percezione – che l’economia tedesca ha continuato a crescere, mentre la maggior parte delle economie dell’eurozona ha vissuto una lunga recessione – rappresenta una circostanza eccezionale, che presto scomparirà.

    In 12 degli ultimi vent’anni, il tasso di crescita della Germania è stato inferiore alla media degli altri tre maggiori stati dell’eurozona (Francia, Italia e Spagna). Anche se la crescita della Germania ha visto un’impennata nel periodo post-crisi, come mostra il grafico, il Fondo monetario internazionale prevede che scenderà al di sotto della media dei tre paesi – e di gran lunga al di sotto della media dell’eurozona, che comprende i più piccoli paesi a elevata crescita dell’Europa centrale e dell’est – entro cinque anni.

    gros1

    Certamente, la Germania ha ancora alcuni evidenti vantaggi. Tuttavia un’attenta analisi sottolinea che tali vantaggi non sono positivi come sembrano. Innanzitutto, la Germania è vicina alla piena occupazione – in netto contrasto con i tassi di disoccupazione a doppia cifra che prevalgono in gran parte dell’eurozona. Ma la combinazione di piena occupazione e tassi di crescita bassi indica in realtà un problema alla base: una crescita della produttività molto bassa. Aggiungiamo a ciò un gruppo sempre minore di lavoratori in grado di soddisfare le necessità del mercato del lavoro tedesco – la popolazione del paese invecchia e i rifugiati in arrivo non possiedono le abilità necessarie – e l’economia tedesca sembra proiettata verso un periodo prolungato di performance lenta.

    Un altro vantaggio evidente è rappresentato dalle grandi riserve finanziarie della Germania, che non solo la tengono al riparo dalla crisi, ma le conferiscono anche una certa influenza politica. In realtà, dal momento che i fondi tedeschi sono indispensabili per il salvataggio dei paesi periferici dell’eurozona, profondamente stressati finanziariamente, il paese è diventato un punto di riferimento per affrontare la crisi.

    Il consenso della Germania è stato necessario per creare l’unione bancaria europea, che comportava il trasferimento di poteri di sorveglianza alla Banca centrale europea e la creazione di un fondo comune per salvare le banche in fallimento. E la resistenza della Germania ha contribuito a ritardare l’intervento della BCE sui mercati obbligazionari; quando la BCE ha finalmente lanciato il suo programma di acquisto bond, lo ha fatto con la tacita approvazione della Germania.

    Ma ora che i tassi di interesse sono a zero, i grandi risparmi della Germania non basteranno più. E con i tumulti finanziari che si stanno in gran parte placando, la Germania non dispone di nuove opportunità per dimostrare il suo prestigio politico, sia fuori che all’interno dell’Eurozona. In realtà, mentre la Germania, a causa del suo pieno coinvolgimento nelle economie dell’Europa centrale e dell’est, è stata determinante negli accordi di Minsk che dovevano porre fine al conflitto in Ucraina, essa ha poca influenza tra i paesi del Medio Oriente che stanno attirando l’attenzione del mondo oggi. Mentre molti hanno messo in evidenza la leadership politica della Germania nella crisi dei rifugiati, la realtà è che essere in prima linea in quella crisi, senza avere molta influenza sui fattori che l’hanno provocata, sta creando notevoli tensioni sul paese. La Germania è ora, per la prima volta, nella posizione di dover chiedere ai suoi partner europei solidarietà, poiché non riesce ad assorbire tutti i nuovi arrivati da sola.

    Come al solito, tuttavia, le percezioni sono diverse dalla realtà, il che significa che la Germania è ancora considerata il paese più potente dell’eurozona. Ma, mentre il ciclo economico globale accelera il ritorno della Germania alla “normalità”, lo spostamento di potere all’interno dell’Europa diventerà sempre più difficile da ignorare.

    La Germania, che esporta un ampio volume di beni di investimento, ha beneficiato più degli altri membri dell’eurozona del boom di investimenti in Cina e nelle altre economie emergenti. Ma la crescita delle economie emergenti sta ora rallentando in maniera considerevole, anche in Cina, dove la domanda si sta spostando dagli investimenti ai consumi. Ciò tende a indebolire la crescita tedesca e ad avvantaggiare i paesi dell’Europa del sud, che esportano maggiormente beni di consumo.

    Il continuo cambiamento delle dinamiche di potere politico ed economico dell’Europa probabilmente avrà un impatto maggiore sul funzionamento dell’Ue – e specialmente su quello dell’eurozona. Ad esempio, senza una Germania forte che costringe a rispettare le restrizioni fiscali dell’eurozona e spinge a implementare le riforme strutturali difficili ma necessarie, i paesi potrebbero perdere la motivazione per fare ciò che è necessario per garantire l’equità e la stabilità nel lungo termine. Se l’inflazione resta bassa, la BCE potrebbe sentirsi più libera di avviare altri programmi di stimolo monetario, indebolendo ulteriormente gli obiettivi fiscali.

    In breve, potremmo andare incontro a una politica economica meno “tedesca” nell’eurozona. Mentre ciò potrebbe aumentare la popolarità dell’Unione europea nella periferia, allo stesso tempo potrebbe aumentare la resistenza all’appartenenza dell’UE in Germania – un paese che, nonostante il declino della sua forza economica, resta un pezzo importante nel puzzle dell’integrazione.

    Pubblicato su Project Syndicate il 15 ottobre 2015. 

    Ti potrebbe piacere anche

    Politica Estera

    L’Ue accoglie 4,31 milioni di ucraini con lo status di “protezione temporanea”

    11 Agosto 2025
    Donald Trump
    Editoriali

    Non c’è niente niente di buono da aspettarsi dal vertice in Alaska

    11 Agosto 2025
    Kaja Kallas
    Politica Estera

    L’Unione europea cerca un messaggio da mandare al vertice Trump-Putin. Sperando che lo leggano

    11 Agosto 2025
    This photograph taken on March 23, 2022, shows the logo of US social media platform Facebook displayed on a tablet in Lille, northern France. (Photo by DENIS CHARLET / AFP)
    Salute

    Non c’è evidenza scientifica sulla nocività dei social media per la salute mentale degli adolescenti

    11 Agosto 2025
    Allagamento, alluvione [foto: Carlo Carino/imagoeconomica]
    Cronaca

    L’Agenzia ambientale all’Ue: “Interventi urgenti o i costi della alluvioni aumenteranno”

    8 Agosto 2025
    Pnrr, il dossier sui banchi della Camera [foto: Carlo Lannutti/imagoeconomica]
    Politica

    L’Ue paga la settima rata del Pnrr all’Italia: in arrivo 18,3 miliardi

    8 Agosto 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish

    L’Ue accoglie 4,31 milioni di ucraini con lo status di “protezione temporanea”

    di Redazione eunewsit
    11 Agosto 2025

    I Paesi che ospitano il maggior numero di beneficiari sono la Germania, la Polonia e la Repubblica Ceca

    Donald Trump

    Non c’è niente niente di buono da aspettarsi dal vertice in Alaska

    di Lorenzo Robustelli @LRobustelli
    11 Agosto 2025

    Dal vertice di ferragosto in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin non c'è da aspettarsi niente di buono per...

    Kaja Kallas

    L’Unione europea cerca un messaggio da mandare al vertice Trump-Putin. Sperando che lo leggano

    di Redazione eunewsit
    11 Agosto 2025

    Kallas convoca una riunione straordinaria del ministri degli Esteri in vista dell'incontro in Alaska

    This photograph taken on March 23, 2022, shows the logo of US social media platform Facebook displayed on a tablet in Lille, northern France. (Photo by DENIS CHARLET / AFP)

    Non c’è evidenza scientifica sulla nocività dei social media per la salute mentale degli adolescenti

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    11 Agosto 2025

    Ricercatori delle università di Gent e Anversa producono uno studio che invita a migliorare gli studi. Indicazioni utili anche per...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione