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    Home » Economia » La Brexit potrebbe costare ai paesi più poveri 378 mln di dollari l’anno

    La Brexit potrebbe costare ai paesi più poveri 378 mln di dollari l’anno

    I paesi emergenti potrebbero perdere i particolari benefici economici di accesso al mercato britannico dovuto alle politiche commerciali europee

    Lisa D'Ignazio</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@DIgnazioLisa" target="_blank">@DIgnazioLisa</a> di Lisa D'Ignazio @DIgnazioLisa
    12 Settembre 2016
    in Economia

    Bruxelles – Gli effetti della Brexit non si fermano ai confini europei. L’Uscita del Regno Unito dall’Unione europea potrebbe tradursi in una perdita di 378 milioni di dollari l’anno per i paesi più poveri del mondo. Con la Brexit potrebbero saltare gli accordi commerciali con il paese d’Oltremanica e, in questo modo, i paesi emergenti non potranno più approfittare dei particolari benefici economici e del loro accesso preferenziale al mercato britannico legato alle politiche commerciali europee.

    A fare il conto delle conseguenze negative della Brexit sui paesi più poveri è l’Istituto per lo Sviluppo estero, Overseas Development Institute (Odi), in una serie di saggi sui rischi della Brexit, rilanciati anche dall’Osservatorio delle politiche commerciali britanniche. Secondo gli autori dell’analisi, anche altri mercati emergenti in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico sono a rischio e potrebbero perdere fino a 203 milioni di dollari all’anno.

    In base alle regole europee del Sistema Generalizzato di Preferenze (Gsp) i paesi in via di sviluppo pagano poco oppure nulla sui prodotti che esportano in Europa, mentre il trattato “Tutto tranne le armi” garantisce che tutti i prodotti dei paesi emergenti, ad eccezione delle armi, possano arrivare in Ue senza limiti di dazi o di quantità.

    Ci sono Paesi che se dovessero perdere i loro vantaggi economici in termini di export verso il Regno Unito, sarebbero costretti a cambiare destinazione ai loro prodotti. Ne è convinto il Direttore dell’Osservatorio delle politiche commerciali britanniche, Leonard Alan Winters, nonché autore di uno dei saggi sul tema. “Un certo numero di paesi in via di sviluppo, come il Kenya per esempio, ha dichiarato Winters, ha importanti industrie che esportano in Regno Unito e se dovessero improvvisamente iniziare a pagare nuove tasse sarebbero costretti a cercare altrove i loro mercati.”

    Il rischio economico che il Regno Unito sta correndo potrebbe davvero danneggiarlo? Secondo Dirk Willem te Velde, capo del Gruppo dello Sviluppo economico internazionale all’Odi, in realtà l’uscita dall’Unione europea potrebbe aprire nuovi spiragli al paese della Brexit. Il Regno Unito potrebbe dare impulso alla sua economia con accordi commerciali con altri mercati emergenti come Arzebaigian, Brasile e Cina  che non hanno ancora rapporti commerciali con l’Unione europea.

     

    Tags: accordi commercialibrexitconseguemzeeuropaexportpaesi in via di sviluppopoveriRegno Unito

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