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Italiani mangiaspaghetti? No, mangiafrutta

Italiani mangiaspaghetti? No, mangiafrutta

L’ultimo rapporto Eurostat dipinge un Paese che consuma ogni giorno più alimenti sani della media europea

Bruxelles – Non saranno forse gli alimenti per cui siamo più conosciuti nel mondo, ma a quanto pare l’Italia è tra i Paesi Ue in cui si mangiano più frutta e verdura. Lo dice l’ultimo rapporto Eurostat del 2014 sul consumo di frutta e verdura dei cittadini europei che hanno più di 15 anni. Un europeo su tre, il 34,4%, non è abituato a consumare quotidianamente frutta e verdura, mentre in Italia non ne mangiano solo il 23% degli abitanti. Insomma, il 77% dei cittadini italiani assume frutta e verdura ogni giorno, dieci punti percentuali in più della media europea del 65,6%.

Nonostante il consumo elevato nel nostro Paese, poco più di un italiano su 10, l’11,9%, mangia le cinque porzioni di frutta e verdura al giorno consigliate dall’Organizzazione mondiale per la sanità, Oms. Gli europei nel complesso sono più attenti al consumo di questi alimenti, ma non di troppo. Meno del 15% dei cittadini Ue, il 14,1%, consuma almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. La campagna europea “5 al giorno”, seguendo le raccomandazioni dell’Oms, promuove il consumo di almeno 400 g di frutta e verdura, escludendo alimenti come le patate.

La maggior parte della popolazione italiana, il 65%, mangia frutta da una a quattro porzioni al giorno, molto più che in Europa dove il tasso si assesta al 51,4%. Il paese che rispetta più di altri le raccomandazioni dell’Oms è il Regno Unito, dove un terzo dei britannici mangia almeno 5 porzioni di frutta al giorno, mentre il tasso più basso arriva fino a meno del 5% in paesi come Romania, 3,5%, e Bulgaria con il 4,4%.

Non tutti in Europa mangiano frutta e verdura. Piacciono di più in Belgio dove solo il 16,5% della popolazione non assume la porzione quotidiana consigliata, e meno in Romania dove invece circa il 65% dei abitanti non mettono a tavola alimenti come mele, pere o zucchine come dovrebbero.

Oltre a differenze sostanziali tra l’Europa occidentale, dove si mangia più frutta e verdura, e quella dell’Est, dove se ne mangia meno, un altro elemento che condiziona i consumatori di questi alimenti è la posizione sociale ed economica. “Più alto è il livello d’istruzione e maggiore è il consumo di frutta e verdura secondo le indicazioni delle 5 porzioni al giorno”, si legge nel rapporto Eurostat.

Tra coloro che hanno un alto livello di istruzione è più frequente trovare persone che rispettano la regola delle 5 porzioni al giorno. In tutti gli Stati membri, tra le persone più istruite circa il 18% mangia 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, arrivando al 12% in caso di cittadini con un livello scolastico più basso. Anche in questa classifica al primo posto troviamo il Regno Unito, seguito da Danimarca e Portogallo. Dal 40% di Londra si arriva allo 0,9% alla Grecia, preceduta da Germania e Austria con l’1,6%.