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Salva Banche, il fondo da 20 miliardi è legge. Gentiloni: Più sicurezza economica per famiglie e imprese

Salva Banche, il fondo da 20 miliardi è legge. Gentiloni: Più sicurezza economica per famiglie e imprese

Approvato in via definitiva il decreto con il fondo precauzionale sul quale Padoan ha già avuto l’ok di Bruxelles e Francoforte. Obbligazionisti di Banca Etruria, Carife, Banca Marche e Carichieti possono chiedere rimborsi fino al 31 maggio

Roma – Il decreto Salva banche è legge. La Camera ha approvato in via definitiva il provvedimento ribattezzato con l’hashtag #salvacredito dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che su Twitter ha definito l’approvazione un “passo avanti per garantire più sicurezza economica a famiglie e imprese”.

La misura principale riguarda l’istituzione di un fondo da 20 miliardi di euro – finanziato in deficit – per la ricapitalizzazione degli istituti in crisi come il Monte dei Paschi di Siena, che consente l’ingresso dello Stato nel capitale delle banche, con la possibilità di fissare un tetto ai compensi dei manager, o la concessione di garanzie pubbliche all’emissione di titoli.

Il fondo è stato definito uno “strumento precauzionale” dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale ha già ottenuto il placet di Bruxelles e Francoforte sul decreto. Tanto la Commissione europea quanto la Bce, infatti, non ritengono che le regole approvate oggi in via definitiva siano in contrasto con quelle europee.

Per ottenere la garanzia dello Stato, la banca che ne facesse richiesta non sarà obbligata a presentare un piano di ristrutturazione se le passività saranno rimborsate entro due mesi. Allo stesso modo, nei casi in cui la concessione della garanzia debba essere approvata dalla Commissione europea, è possibile, in deroga a quanto previsto, garantire passività con scadenza a due mesi.

Oltre al fondo salva banche, e all’estensione delle agevolazioni fiscali finora concesse al credito cooperativo, il provvedimento proroga fino al 31 maggio il termine entro il quale gli obbligazionisti delle prime 4 banche salvate con il meccanismo europeo del bail-in (Banca Etruria, Carife, Banca Marche e Carichieti) potranno chiedere un rimborso forfettario delle perdite. Non solo i sottoscrittori dei titoli, ma anche i loro coniugi o conviventi more uxorio e i parenti fino al secondo grado potranno presentare domanda.

Per eventuali casi futuri, il rimborso viene precluso a chiunque abbia acquistato titoli bancari dal primo gennaio 2016, da quando cioè è entrata in vigore la normativa europea sul bail-in che prevede il salvataggio degli istituti di credito attingendo anche agli obbligazionisti subordinati e ai conti correnti sopra i 100mila euro, i quali dunque sanno a quali rischi vanno in contro in caso di crisi dell’istituto a cui si sono rivolti.

Proprio per rendere più consapevoli i cittadini dei rischi legati ai prodotti di risparmio, la legge prevede l’istituzione di una Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, con l’istituzione di un comitato ad hoc formato da 11 esperti che avranno a disposizione un budget di un milione di euro all’anno. Sullo stato di attuazione di questa strategia informativa, l’esecutivo è tenuto informare il Parlamento con una relazione entro il 31 luglio.

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