- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Cultura » Soundreef: in Italia utilizzatori di musica illegali. Per via della Siae e delle scelte della politica

    Soundreef: in Italia utilizzatori di musica illegali. Per via della Siae e delle scelte della politica

    Davide D'Atri a Eunews: non si possono pagare soggetti diversi, ma vanno in onda le opere di circa 8.000 artisti che non sono iscritti alla principale agenzia di copyright

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    3 Maggio 2017
    in Cultura

    Bruxelles – In Italia radio e tv sono fuori legge. Una situazione figlia di una storia tutta italiana a metà strada tra le i racconti pirandelliani e le storie kafkiane, dove personaggi in cerca d’autore si scontrano con i signori del castello della Siae. Al netto di riferimenti letterali, ci sono musica e politica. In Italia la Società per gli autori e gli editori, più nota come Siae, opera in regime di monopolio. La diffusione di opere musicali passa attraverso il pagamento di diritti all’agenzia di copyright. Peccato che ci sia un 10% di artisti italiani che ha deciso di non far più capo alla Siae. Si tratta di circa 8.000 tra compositori, cantanti, parolieri, arrangiatori, che hanno deciso di rivolgersi ad agenzie private come la Soundreef, che ha in Fedez e Gigi D’Alessio alcuni dei nomi di maggior notorietà. Per le disposizioni nazionali però non si può pagare altra agenzia al di fuori di Siae, pena infrangere la legge. Ma come si può pagare a qualcuno che non è titolare i diritti delle canzoni da trasmettere in radio? E come può Siae chiedere di pagare per qualcosa di cui non dispone? E come si può mandare in onda una canzone senza pagare i diritti al legittimo titolare? Semplice: “In pratica gli utilizzatori li stanno utilizzando illegalmente”, spiega ad Eunews il presidente ed amministratore delegato di Soundreef, Davide D’Atri.

    Soundreef è una agenzia privata per i diritti d’autore con sede a Londra. Opera, o almeno tenta di farlo, grazie alle normative comunitarie sulla gestione dei diritti d’autore (nota come direttiva Barnier, dal nome del commissario europeo responsabile che la mise a punto) che apre i mercati nazionali ed europeo della musica. Si esce dall’ottica dei monopoli per liberalizzare il mercato. Tra il dire e il fare c’è però di mezzo l’Italia. La direttiva doveva essere recepita entro aprile 2016, ma Roma ha deciso di non farlo. “In Italia – denuncia D’Atri – il governo, nella persona di Dario Franceschini, ha rafforzato il monopolio, tappandosi orecchie e occhi” davanti a una direttiva che va nella direzione opposta a quella intrapresa. Una decisione che ha visto la Commissione europea aprire una procedura d’infrazione, ancora in corso. “Non mi aspetto niente di particolare dalle istituzioni, voglio che i diritti d’autore siano rispettati”.

    Il Ceo di Soundreef lamenta perdite economiche nell’ordine di “quattro-cinque milioni di euro l’anno” dai mancati introiti versati. Questo perché pagare Soundreef in Italia vorrebbe dire violare il monopolio Siae, e incorrere nelle sanzioni del caso. “Radio, tv, ma soprattutto organizzatori di eventi non sanno chi pagare” per via della situazione che si è venuta a creare. Il caso più eclatante, in tal senso, si è verificato al festival di Sanremo. Artisti non aderenti alla Siae sono saliti sul palco del teatro Ariston, ma “la Rai non sa a chi pagare i diritti”, spiega D’Atri. “La Siae non li può vendere, ma la Rai non può pagarceli perché violerebbe il monopolio”. Chi organizza concerti o festival si trova nello stessa situazione. Le radio dovrebbero ricorrere all’autocensura per aggirare il problema, decidendo di non trasmettere quei brani i cui autori non sono coperti dall’ombrello della Siae. Ma per i film? Si evita la messa in onda di interi film solo perché una parte della colonna sonora è realizzata da un artista non socio della Siae? Ecco il grottesco italiano d’autore, è il caso di dire.

    I danni economici per Soundreef aumentano. “Considerando che ogni anno il catalogo raddoppia, se oggi abbiamo perdite tra quattro-cinque milioni di euro, il prossimo anno saranno circa dieci”, a cui si aggiungono i costi delle spese legali avviate. Il tutto si scarica sulla spalle di una società privata. “Quanto possiamo aspettare?” La procedura d’infrazione sembra incagliata. Da una parte la direzione generale per la Crescita “ha trovato la questione di grande interesse” e ci sta lavorando. Ma la direzione generale per l’Agenda digitale, invece, “non ha manifestato lo stesso interesse”. Una divergenza di opinioni che rischia di rallentare il processo decisionale. E poi c’è la Brexit, il processo che porterà il Regno Unito fuori dall’Ue. Per due anni niente cambia, ma quando Londra sarà fuori dal mercato unico se il dossier aperto adesso a Bruxelles non sarà chiuso si porrà il problema di come trattarlo, avendo Soundreef sede a Londra.

    In attesa di pronunciamenti europei, arrivano (sono già arrivati, in realtà) quelli italiani. L’autorità garante per la Concorrenza ha aperto un’istruttoria contro la Siae per pratiche distorsive del mercato. Abuso di posizione dominante è l’ipotesi di reato, commesso anche attraverso alleanze con l’associazione degli organizzatori di concerti di musica dal vivo (Assomusica). Scopo dell’istruttoria, si legge nel comunicato di Agcm, è “accertare se Assomusica abbia posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza tramite l’adozione di linee guida che indicano alle imprese associate di non stipulare accordi di licenza, né corrispondere compensi a società di gestione concorrenti di Siae”. Una pratica contraria anche ai trattati Ue. “A Milano ci è stata riconosciuta ragione in primo grado”, sottolinea D’Atri. Ma fino al terzo grado di giudizio per la giustizia siamo tutti innocenti, dunque bisogna attendere la fine del capitolo di questa storia tutta italiana che, comunque vada a finire, non fa bene all’Italia. “Volevo raccontare la storia di italiani che dall’estero tornano a investire in Italia, ma tutti mi dicono di lasciar perdere a questo punto”, ammette D’Atri, deciso però ad andare avanti. Almeno finché sarà possibile.

    Tags: cantanticopyrightdiritti d'autoremusicaraiSanremoSiaeSoundreef

    Ti potrebbe piacere anche

    Representatives of the petition Artists Unite For Strong Copyright Claudia CARDINALE and Jean Michel JARRE during a press conference at the European Parliament of Strasbourg on the 9 February 1999. [credits: European Parliament]
    Cultura

    Claudia Cardinale, tra i promotori delle regole UE per il copyright

    24 Settembre 2025
    Simone Sansonetti quartet
    Cultura

    ‘Liminal Species’, il nuovo album di Simone Sansonetti che parla agli expat

    14 Agosto 2025
    Cronaca

    Meta attacca l’Italia in Corte Ue sui diritti on line, l’Avvocato generale si schiera con Roma

    10 Luglio 2025
    La cantante israeliana Yuval Rafael si esibisce all'Eurovision 2025 (Foto: Israele, profilo X ufficiale)
    Cultura

    Eurovision 2025: la partecipazione di Israele divide il pubblico europeo

    16 Maggio 2025
    Marco Tarquinio
    Notizie In Breve

    Referendum, Tarquinio (Pd): “Chi spegne l’informazione, silenzia la democrazia”

    12 Maggio 2025
    rifiuti urbani
    Politica

    Sei procedure nuove, un deferimento: Ue dura con l’Italia e il governo Meloni

    25 Luglio 2024

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione