- L'Europa come non l'avete mai letta -
giovedì, 22 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Non categorizzato » Rilanciare la domanda pubblica: ora

    Rilanciare la domanda pubblica: ora

    [di Gustavo Piga e Paolo De Ioanna] I dati dimostrano che l’Italia negli ultimi sei anni è stata una austera formichina, che ha rinunciato a stimolare la domanda nell’economia ed anzi l’ha depressa a forza di tagli.

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    4 Giugno 2017
    in Non categorizzato

    di Gustavo Piga e Paolo De Ioanna

    Opportunamente il Sole 24 Ore, sulla base dei dati ISTAT, riapre il dibattito, chiave ai fini della stabilità della costruzione europea dell’euro, di quanto formica o quanto cicala sia stata l’Italia in questo ultimo quinquennio di difficile navigazione tra le onde della recessione prima e stagnazione poi.

    Non possiamo nasconderci: il convitato di pietra nella decisione di quanto espandere la politica fiscale in Europa per rilanciare una crescita anemica che permette ai populismi di prosperare, tema reso ancora più concreto dall’elezione di Macron e la sconfitta di Le Pen, è proprio il nostro paese. La domanda interna europea di imprese e famiglie langue, pervasa da un pessimismo che impedisce progetti di lunga durata, e la politica monetaria della BCE viene in soccorso solo delle imprese più proiettate all’estero via tassi di cambio, ma non all’interno del territorio perché i tassi d’interesse bassi non possono convincere chi non vuole prendere a prestito perché non vede i ritorni, ma solo i costi, dell’indebitarsi per acquistare macchinari che non andrebbero a capacità produttiva per la scarsità di clienti là fuori.

    È ormai opinione comune, anche negli ambienti istituzionali europei e sovranazionali più conservatori, che solo un rilancio della domanda pubblica, in particolare nella sua componente degli investimenti possa ridare ottimismo, prima direttamente via leva degli appalti pubblici, e poi indirettamente creando il contesto per una ripresa degli investimenti privati.

    Riprendiamo allora i dati sulla spesa di questo sessennio 2011-2016. Un periodo in cui l’inflazione si è rosicchiato il 5,5% circa del potere di acquisto di 1 euro, in cui la spesa totale è salita da 808 a 829 miliardi in euro e che dunque in valore reale è scesa, non salita, del 2,3%. È importante misurare la spesa in valore reale, perché quel che interessa al cittadino è quanto potere d’acquisto gli viene sottratto, con la spesa pubblica, di tassazione, e perché quel che conta per capire quanto dà la pubblica amministrazione quanto a servizi alla collettività è la qualità effettiva dei servizi (numero di banchi e ore di professori, ecc.) e non il numero di euro (per esempio alla scuola).

    Esaminando così la spesa italiana, scopriremmo che la spesa in termini di potere d’acquisto degli stipendi di poliziotti, giudici, professori, operatori sanitari è scesa dell’8%. La tanto vituperata spesa per acquisto di beni e servizi che pare salire molto (di 7,5% in euro) in termini reali è salita del 2%, meno dello 0,3% per anno (sempre troppo potrebbe dire qualcuno!). E gli investimenti pubblici? Qui la faccenda si fa drammatica, tenuto conto della loro rilevanza strategica: in termini reali calano del 27%, ad un ritmo del 4% annuo!

    L’Italia è stata dunque in questi 6 anni, e i dati lo dimostrano incontrovertibilmente, una austera formichina che ha rinunciato a stimolare la domanda nell’economia ed anzi, l’ha depressa a forza di tagli. Si badi bene: non di sprechi ma di tagli lineari, quasi sempre a casaccio rimuovendo organi vitali della macchina pubblica e non utilizzando il necessario bisturi del bravo chirurgo. È evidente che questo spiega sia l’andamento recessivo prima e stagnante poi della nostra economia, il crescente rapporto debito-PIL che si abbatte con la crescita, l’incapacità di poter raggiungere un deficit-PIL vicino all’equilibrio strutturale, rinviando da anni gli impegni apparenti presi con Bruxelles. Una fatica di Sisifo inutile e che toglie energie al successivo tentativo di risalita.

    L’Italia deve dunque chiedere al tavolo europeo, forte di questi dati che mostrano dei suoi sforzi in ottica europea e della loro inutilità, la possibilità di tornare a sostenere l’economia con il volano degli investimenti pubblici, facendo sì che debito e deficit ritrovino finalmente una convergenza virtuosa verso valori sostenibili. Se questo quadro è esatto, il contributo che deve offrire il nostro paese è quello di riorientare al margine la cattiva spesa corrente verso spesa per investimenti buoni. Una sfida che richiede un lavoro analitico costante (da orologiai e non da taglia boschi), organizzato separatamente su ogni settore di spesa, coerente ed interno alla costruzione del nuovo ciclo del bilancio integrato (che unifica bilancio e legge di stabilità): per procedere in questa direzione, come in tutti paesi europei che crescono occorre personale specializzato, dedicato, competente, ben remunerato e ben organizzato attorno ad un obiettivo chiaro, sostenuto politicamente, in Italia ed in Europa.

    Pubblicato sul blog di Gustavo Piga il 31 maggio 2017. 

    Tags: austeritàitaliaoneuro

    Ti potrebbe piacere anche

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen [Bruxelles, 21 maggio 2025. Foto: Emanuele Bonini per Eunews]
    Politica

    Mattarella a von der Leyen: “Lavorate per rafforzare il consenso sociale attorno all’Ue”

    21 Maggio 2025
    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (sinistra), con il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa [Bruxelles, 20 maggio 2025. Foto: Quirinale]
    Politica

    Mattarella: “Integrazione europea un’avventura straordinaria”

    20 Maggio 2025
    (Foto: Eurostat)
    Cronaca

    Crisi demografica, la popolazione Ue invecchia e dipende dall’immigrazione, l’Italia guida il declino

    20 Maggio 2025
    Giorgia Meloni
    Economia

    Calo della produttività e dazi gravano sull’Italia, l’Ue taglia le stime di crescita per 2025 e 2026

    19 Maggio 2025
    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
    Politica

    Mattarella visita le istituzioni Ue il 20 e 21 maggio

    16 Maggio 2025
    pesticidi
    Agrifood

    Continua a calare l’uso di pesticidi nell’Ue. Italia campione nel taglio

    13 Maggio 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    Kaja Kallas

    Sulla Serbia l’Ue rimane in silenzio. Dopo Costa, neanche Kallas critica Vučić

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    22 Maggio 2025

    Nella sua visita a Belgrado, l’Alta rappresentante ha ricordato che l’allineamento con i valori e la politica estera di Bruxelles...

    Ucraina Agricoltura Grano dazi Pac

    Dazi su beni agricoli e fertilizzanti dalla Russia, via libera del Parlamento Ue

    di Marco La Rocca
    22 Maggio 2025

    L'Eurocamera approva a larga maggioranza l’aumento delle tariffe agricole su Federazione russa e Bielorussia. Sul voto l’Italia si spacca: Lega...

    plenaria parlamento carbon tax cbam

    L’Eurocamera approva la semplificazione della carbon tax, verso l’esenzione il 90 per cento delle imprese

    di Redazione eunewsit
    22 Maggio 2025

    Il Consiglio dell'Ue adotterà la propria posizione il prossimo 27 maggio, poi potranno cominciare i triloghi. Decaro (Pd): "Semplifichiamo le...

    Ursula von der Leyen

    Bilancio Ue, ora anche il Ppe si rivolta contro von der Leyen: “No alla centralizzazione dei fondi”

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    22 Maggio 2025

    Il gruppo parlamentare dei Popolari ha detto chiaro e tondo che si oppone alle riforme proposte dalla presidente della Commissione,...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione