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    Home » Cronaca » Ecco come funziona il Roaming “addio”, da oggi per l’uso di smartphone all’estero vale il piano nazionale

    Ecco come funziona il Roaming “addio”, da oggi per l’uso di smartphone all’estero vale il piano nazionale

    Basta con i sovra-costi, ma solo per periodi di utilizzo temporanei. Non si eliminano i costi delle chiamate internazionali, e non si esclude una modifica al rialzo dei regimi domestici

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    14 Giugno 2017
    in Cronaca

    Bruxelles – La rivoluzione comincia oggi. A partire da oggi finisce l’era del roaming e dei costi extra per l’utilizzo del proprio cellulare all’estero. Un cambiamento epocale per tutti i cittadini dell’Ue, finalmente liberi da tariffe penalizzanti. Il nuove regime ‘roaming free’ però non elimina i costi per le telefonate internazionali, né esclude il rischio di rincari domestici: l’abolizione del roaming è possibile grazie all’eliminazione dei sovraccosti all’ingresso che le compagnie telefoniche praticano l’una all’altra per permettere alle proprie schede di funzionare oltre i confini nazionali. Si tratta di mancati introiti per gli operatori, che potrebbero recuperarli altrove. Non c’è dubbio però che da oggi si potrà portare il proprio apparecchio portatile per farne uso ‘normale’, qualcosa impossibile fino a ieri. Ecco nel dettaglio le regole della nuova era ‘roaming free’

    Niente roaming, vale il piano nazionale, per le telefonate e per internet
    Il roaming indica l’utilizzo di reti di telecomunicazioni diverse da quelle solitamente utilizzate. E’ quello che accade quando si porta la scheda del telefono in un altro Paese: si esce dalla rete nazionale e si entra in un’altra infrastruttura. L’uso di quest’ultima è sempre stata a carico dell’utente. Da oggi la rete straniera non sarà più a pagamento. Le operazioni da smartphone e telefoni cellulari (telefonate, sms, dati internet) effettuate da un altro paese dell’Ue saranno coperte dal pacchetto nazionale. Vuol dire che anche all’estero tutto costerà come a casa propria, secondo il contratto che si è sottoscritto, senza costi aggiuntivi. Anche ricevere sarà a costo zero. Dire “pronto?” oltre confine costerà come a casa propria.

    Roaming free sempre, ma non per sempre
    Il piano telefonico sottoscritto a casa propria varrà all’estero in qualunque momento dell’anno. Vuol dire che a prescindere che si viaggi per lavoro o vacanza, l’uso del telefono sarà sempre possibile senza costi aggiuntivi. Se però si utilizza regolarmente la propria scheda nazionale all’estero più di quanto la si usa a casa, allora il regime ‘roaming free’ viene eliminato e l’utente inizierà a pagare di nuovo tariffe più alte.
    La regola generale è che si potrà usufruire del roaming a tariffa nazionale durante i propri viaggi in qualsiasi paese dell’Ue in qualsiasi momento, purché si utilizzi più spesso il telefono cellulare nel proprio Paese che all’estero. I costi extra sono per periodi brevi, insomma. Gli operatori possono rilevare gli eventuali abusi facendo un raffronto tra l’uso del roaming e l’uso a livello nazionale su un periodo di quattro mesi: qualora riscontrino che in tale periodo un utente trascorre la maggior parte del tempo all’estero, dove registra un consumo superiore rispetto a quello effettuato nel proprio paese, possono chiedergli di chiarire la situazione entro 14 giorni.
    Se l’utente persiste in tale pratica, l’operatore può iniziare ad applicare un leggero sovrapprezzo al consumo in roaming. Tale tariffa è limitata a 3,2 centesimi al minuto per le chiamate vocali e a 1 centesimo per i messaggi di testo. Per i dati, il sovrapprezzo massimo sarà di 7,7 euro per GB (dal 15 giugno 2017), importo che scenderà a 6 euro per GB (dall’1 gennaio 2018), a 4,5 euro per GB (dall’1 gennaio 2019), a 3,5 euro per GB (dal l’1 gennaio 2020), a 3 euro per GB (dall’1 gennaio 2021) e infine a 2,5 euro per GB (dall’1 gennaio 2022).

    Internet non illimitato
    Una volta all’estero tutto dipende dal piano tariffario nazionale. Se nel proprio paese di residenza si dispone di chiamate e messaggi di testo, questi saranno disponibili anche quando si utilizzano i servizi di roaming nell’Ue. Tuttavia per i dati mobili l’operatore potrebbe applicarvi un limite di salvaguardia (utilizzo corretto) all’uso extra-nazionale. In tal caso, è tenuto ad informare preventivamente l’utente e ad avvisarlo nel caso in cui tale limite venga raggiunto. Il limite di salvaguardia sarà abbastanza elevato da coprire, se non tutte, la maggior parte delle esigenze di roaming. Oltre tale soglia, è possibile continuare a utilizzare i dati in roaming dietro pagamento di un leggero sovrapprezzo (massimo 7,70 €/GB +Iva, importo che verrà gradualmente ridotto fino a 2,50 €/GB a partire dal 2022).

    Non si eliminano le chiamate internazionali
    L’abolizione del roaming non corrisponde all’abolizione dei costi delle telefonate internazionali. Vuol dire che mentre si è all’estero si può chiamare verso i numeri del proprio Paese di residenza secondo i prezzi del proprio piano tariffario nazionale, ma telefonare verso numeri di altri Paesi (incluso quello in cui ci si trova temporaneamente) continuerà a costare come una chiamata internazionale. Così come si continuerà a chiamare a costi maggiorati dal proprio Paese di residenza verso numeri di altri Paesi.

    Rischio aumenti tariffe nazionali
    L’abbattimento dei costi roaming è stato possibile cancellando i prezzi praticati tra compagnie telefoniche per permettere l’utilizzo delle diverse schede sulle diverse linee di telecomunicazione. Si tratta di introiti in meno per gli operatori, che difficilmente si rassegneranno all’idea di fatturare meno. Possibile una revisione dei piani nazionali, con aumento delle tariffe o il passaggio a pagamento di servizi finora gratuiti

    Tags: abolizionechiamatecosti telefonateEcco come funzionaesterointernetpiano tariffarioroamingtelefono cellulareue

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