Bruxelles – È iniziata da domenica una protesta pacifica congiunta di migranti e cittadini nell’Isola di Samo, in Grecia, contro il governo di Atene e le istituzioni Ue. Diciannove organizzazioni umanitarie intervenute sul territorio, tra cui Amnesty International, hanno chiesto allo Stato ellenico di smettere di confinare i migranti sull’isola del mar Egeo, in quanto i centri di accoglienza, preposti per ospitare 750 migranti, sono già in esubero. Secondo l’Onu e il governo ellenico i rifugiati sull’isola sarebbero circa 2.500.
L’urgenza dell’appello deriva dall’imminente arrivo dell’inverno, che potrebbe costringere i migranti a patire il freddo, oltre alle scarse condizioni igienico sanitarie dovute al sovraffollamento dei centri. I richiedenti asilo appena sbarcati sono costretti ad accamparsi sulle colline.
La manifestazione, è stata fortemente voluta da “Samos Sos”, un’associazione di isolani nata due anni fa, sostenuta dalla Chiesa locale e da Alba Dorata. Secondo Samos Sos, contrariamente a quanto riportato da Onu e governo di Atene, i migranti sull’isola sarebbero 5 mila, ma si tratta di un numero non verificabile.
Sono 22.900 i richiedenti asilo arrivati sulle spiagge greche dall’inizio dell’anno, una fetta di quei 173.450 arrivati in Grecia dalla Turchia da quando nel 2015 ha avuto inizio la crisi migratoria.



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