Bruxelles – Stop ai “falsi” gruppi politici, i parlamentari europei ci riprovano. Con un voto in commissione Affari costituzionali si è rimesso mano al regolamento interno dell’Eurocamera, stabilendo che nel processo di formazione dell’organismo parlamentare i vari componenti debbano avere affinità politica. Una proposta già bocciata dall’Aula, ma che ritorna nell’agenda dei lavori.
In una prima occasione era stata presentata una proposta emendativa, e come tale votata e respinta. Adesso la commissione Affari costituzionali ha suggerito una proposta interpretativa del regolamento interno. Si tratta di una prerogativa propria della commissione, che in virtù delle proprie competenze riaccende il dibattito.
Al momento della creazione dei gruppi politici in Parlamento si deve darne notifica scritta. Viene stabilito che “la dichiarazione politica di un gruppo deve indicare i valori che il gruppo rappresenta e i principali obiettivi politici che i suoi membri intendono perseguire insieme nel quadro dell’esercizio del loro mandato”. Allo stesso tempo, “la dichiarazione deve descrivere l’orientamento politico comune del gruppo in modo sostanziale, distintivo e autentico”. L’indicazione del “deve” rende obbligatoria l’affinità politica, e fa scattare i controlli, da parte della conferenza dei capigruppo e in ultima istanza l’Aula.
L’iniziativa incontra l’opposizione del Movimento 5 Stelle. Il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, ha annunciato che chiederà il voto in Aula, in occasione dell’ultima sessione plenaria di questa legislatura, a metà aprile. Le interpretazioni del regolamento non hanno l’obbligo di passare per il voto della plenaria, ma se c’è una richiesta di almeno 38 deputati si può chiedere di metterlo ai voti. Questa è l’intenzione dei pentastellati, contro cui l’iniziativa si rivolge.
Già in un’intervista concessa a Eunews, l’europarlamentare tedesco dei socialdemocratici europei (S&D), Jo Leinen, aveva denunciato che le dinamiche del gruppo EFDD, quello in cui siedono i 5 Stelle, erano da considerarsi come ‘false’. Da qui l’idea di evitare che gruppi di partiti sovranisti, con idee diverse e contrastanti sull’Europa, possano sedere insieme per votare ognuno come vuole.
Per la vicepresidente del gruppo S&D, Mercedes Bresso, “l’interpretazione al nuovo regolamento del Parlamento europeo per la formazione dei nuovi gruppi impedirà la formazione di gruppi parlamentari europei di natura fittizia, che si mettono insieme soltanto per accedere ai fondi dell’europarlamento”. Questa norma, sostiene, “segnala il rispetto per la volontà degli elettori ed è un passo avanti per una maggiore trasparenza”, e in prospettiva, con le elezioni europee sempre più alle porte, eviterà che nel prossimo Parlamento europeo siedano gruppi ‘ibridi’.