- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Politica Estera » Brexit, si tratta a oltranza. Barnier: “Fine negoziato quando arriveremo a un accordo”

    Brexit, si tratta a oltranza. Barnier: “Fine negoziato quando arriveremo a un accordo”

    Il capo-negoziatore ha aggiornato ambasciatori UE e Parlamento dopo la decisione di "fare un miglio in più" sulla concorrenza libera e equa e sull'accesso reciproco ad acque e mercati: "Si vedono progressi limitati"

    Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
    14 Dicembre 2020
    in Politica Estera

    Bruxelles – Si va ai tempi supplementari. “La fine del negoziato UE-Regno Unito sarà quando raggiungeremo un accordo sia su una concorrenza libera e equa, sia su un accesso reciproco ad acque e mercati”, ha dichiarato questa mattina il capo-negoziatore UE, Michel Barnier, aggiornando gli ambasciatori dei 27 e gli eurodeputati del gruppo di coordinamento UE-Regno Unito. Come annunciato dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e dal premier britannico, Boris Johnson, ieri (domenica 13 dicembre) sarebbe dovuto essere il giorno del verdetto sulle relazioni post-Brexit: deal o no deal. Invece è stata scelta la terza via: provare a fare “un miglio in più” per proseguire il dialogo. A 17 giorni dalla fine del periodo di transizione, le squadre negoziali hanno ricevuto il mandato di “continuare i colloqui e vedere se un accordo può essere raggiunto anche in questa fase avanzata”, hanno fatto sapere i due leader dopo la telefonata di ieri mattina. I negoziati non si fermano, ma al momento non è stata comunicata una nuova scadenza.

    La scelta della terza via (“dare tutte le chance a questo accordo, che è ancora possibile”) è stata spiegata questa mattina dal capo-negoziatore Barnier: “Abbiamo negoziato solo nove mesi per un’intesa di libero scambio col Regno Unito“, mentre “per tutti gli accordi chiusi in precedenza sono stati necessari almeno cinque anni”. Dopo aver aggiornato il gruppo di coordinamento UE-Regno Unito del Parlamento UE, Barnier ha commentato su Twitter: “I prossimi giorni sono importanti, se un accordo deve entrare in vigore il 1° gennaio 2021″, ricordando che “una concorrenza leale e una soluzione sostenibile per i nostri pescatori e pescatrici sono la chiave per raggiungere un accordo”.

    https://twitter.com/MichelBarnier/status/1338417538062045184?s=20

    A rimanere ancora irrisolti sul tavolo, sono in particolare due dei tre nodi negoziali che hanno fatto slittare di tempi per un accordo: pesca nelle acque britanniche e level playing field, vale a dire la parità di condizioni, mentre sulla governance (gestione dell’Accordo di recesso ed eventuali relazioni future) sembra si stia già lavorando in dettaglio sulle azioni soggette a sanzioni. Per quanto riguarda la questione delle regole comuni, la controversia è sugli standard ambientali, alimentari, lavorativi e sociali, che vanno dagli obiettivi di riduzione delle emissioni alle normative in materia di salute e sicurezza, che evitino un vantaggio competitivo delle imprese di un Paese su quelle di altri. Bruxelles sostiene che dovrebbe essere possibile per entrambe le parti proporre una revisione degli standard minimi comuni in futuro e prevedere un sistema per la risoluzione delle controversie, possibilmente attraverso un arbitrato indipendente. Downing Street sta puntando i piedi sulla definizione di chi e come fisserà i nuovi standard minimi, temendo che l’UE voglia indirettamente imporre le proprie leggi: “Senza garanzie sul meccanismo, è una minaccia per il nostro diritto sovrano”, ha ripetuto più volte il capo-negoziatore britannico, David Frost.

    Sul piano della pesca, la situazione è più complessa, perché le parti sono ancora lontane da un’intesa che, per il Regno Unito, è una questione di principio. Il primo punto riguarda le quote che possono essere pescate nelle relative zone economiche esclusive (200 miglia nautiche dalla linea di base del mare territoriale o fino alla linea di metà percorso negli stretti): il Regno Unito vuole una ripartizione 80-20 per cento a suo favore nella sua zona di competenza, oltre al diritto esclusivo per i pescherecci britannici nell’area tra le 6 e le 12 miglia nautiche dalla propria costa. Su questo si oppongono in particolare Francia e il Belgio, che sostengono di aver pescato per secoli in quelle acque e non tollerano la minaccia dell’espulsione dei propri pescherecci. Il secondo punto riguarda invece la percentuale della quota di pesce catturato da imbarcazioni UE nella zona economica esclusiva del Regno Unito da lasciare alla controparte: Bruxelles mira a un 15/18 per cento, Londra ha alzato l’asticella al 60. Ultimo punto, il periodo di transizione: il Regno Unito ha chiesto tre anni per introdurre gradualmente i cambiamenti, l’UE ha rilanciato a dieci.

    Dopo l’aggiornamento di questa mattina, fonti europee suggeriscono che “si comincia a intravedere un passaggio stretto per un accordo“. Ma sarà decisivo lo sforzo dei negoziatori nel provare a “sgomberare il campo dagli ostacoli” nell’ultimo miglio indicato dalla Commissione Europea, dove si rimane possibisti senza sbilanciarsi troppo. “Non sono nè ottimista né pessimista”, dice il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo al Rome Investment Forum. “Quando si sposta una scadenza è perché a livello politico c’è la volontà di trovare una soluzione e c’è ancora spazio per il negoziato”. Ad ogni modo “è questione di giorni, non di settimane” per trovare una quadra. In caso di nulla di fatto “abbiamo un fondo per i Paesi maggiormente colpiti” da una una hard Brexit, conclude Gentiloni.

    Tags: Accordo di recessoBoris JohnsonbrexitMichel BarnierNegoziati Brexitno dealparlamento uepescaRegno UnitoUe-Regno Unitounione europeaursula von der leyen

    Ti potrebbe piacere anche

    European Commission President Ursula Von der Leyen attends a press confrence  in Brussels on December 3, 2025. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)
    Politica Estera

    Prestito dal bilancio o con gli asset russi, l’UE ha due opzioni per fornire all’Ucraina 90 miliardi in due anni

    3 Dicembre 2025
    Fatih Birol, Ursula von der Leyen and Dan Jørgensen
    Energia

    L’UE “chiuderà i rubinetti” di gas dalla Russia entro settembre 2027

    3 Dicembre 2025
    European Commission President Ursula von der Leyen speaks during a debate on the EU engagement towards a just and lasting peace for Ukraine during a plenary session at the European Parliament, in Strasbourg, eastern France, on November 26, 2025. (Photo by FREDERICK FLORIN / AFP)
    Politica Estera

    Von der Leyen mostra fermezza sull’Ucraina: “A Ginevra punto di partenza, ma mantenere alta la pressione”

    26 Novembre 2025
    Africa
    Politica Estera

    Vertice UE-UA, non solo soldi all’Africa: intesa su migrazione, sviluppo e guerre

    25 Novembre 2025
    Volodymyr Zelensky
    Politica Estera

    Ue e Ucraina limano il piano di pace di Trump. Costa: “Passi avanti, la direzione è positiva”

    24 Novembre 2025
    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, al G20 [Johannesburg, 21 novembre 2025]
    Green Economy

    Von der Leyen: “Non combattiamo i combustibili fossili ma le emissioni, investire in Africa”

    21 Novembre 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione