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Giorgetti rilancia l'Ilva:
Il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine di un incontro istituzionale a Bruxelles

Giorgetti rilancia l'Ilva: "Vogliamo produrre acciaio ecologico a Taranto"

Il commissario per lo Sviluppo economico a Bruxelles chiede però attenzione a qui settori che rischiano di pagare il prezzo occupazione più alto in nome delle transizione sostenibile

Bruxelles – Modernizzare il Paese senza penalizzarlo in nome della transizione sostenibile. Giancarlo Giorgetti a Bruxelles per impegni e visite istituzionali rilancia il ruolo dell’Italia e dei suo punti di forza produttivi, a cominciare dall’Ilva, secondo polo siderurgico al mondo e il più grande d’Europa. “L’obiettivo del governo è produrre acciaio a Taranto, acciaio ecologico ed eco-compatibile“, dice il ministro per lo Sviluppo economico, al termine dei suoi incontri in Commissione europea. Ribadisce che questo obiettivo si vuole raggiungere con l’aiuto dell’Europa, “con i soldi del Just Transition Fund”, lo speciale fondo per agevolare la riconversione dei sistemi produttivi. “Li abbiamo chiesti per questo”.

Il passaggio dal vecchio al nuovo modello deve essere sì una priorità ma non può limitarsi al polo industriale pugliese, e in questa opera di riconversione non vanno dimenticate le difficoltà che il cambiamento porta con sé. Serviranno aiuti e flessibilità. Concetti espressi al commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. A lui, spiega Giorgetti, “ho chiesto di fare attenzione, in questa fase di transizione ecologica e digitale, a quei settore che rischiano di pagare questo transizione”. Vuol dire, nello specifico, “tenere conto dei posti di lavoro persi“, che rischiano di raggiungere numeri importanti.

Ma la transizione sostenibile non è solo just transition mechanism. Green economy è adesso più che mai sinonimo di ripresa, elemento centrale della strategia europea per la ripartenza dopo la pandemia di COVID. Vuol dire riforme e realizzazione degli interventi previsti dal piano nazionale da finanziare attraverso il recovery fund. “E’ stato approvato, quindi vuol dire che va bene. Adesso tocca a noi attuarlo”.

Compiti per l’avvenire, proprio come il futuro della delegazione della Lega in Parlamento europeo. La convivenza nel gruppo Identità e democrazia (ID) comincia a non convincere più, e ripensamenti e riposizionamenti sembrano inevitabili. “Io ho la mia posizione, ma quanto ne so anche Salvini sta lavorando per cambiare orientamento“.

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