Bruxelles – Sono una cinquantina le ONG (Organizzazioni non governative) che in una lettera congiunta firmata il 5 settembre si schierano contro le proposte della Commissione Europea sulle nuove tecniche di modifica del genoma degli organismi (nuovi OGM) in quanto non “conformi agli standard ambientali e di tutela dei consumatori”. Critiche all’Esecutivo comunitario accusato di andare incontro alle richieste dell’industria delle biotecnologie agrarie per deregolamentare nuovi prodotti OGM destinati al cibo, senza tener conto del principio di precauzione e delle norme ambientali e di tutela dei consumatori. Tra i cinquanta firmatari provenienti da tutta Europa, l’unica dall’Italia è la Demeter associazione italiana, un’associazione privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici.
Lo scorso aprile, la Direzione generale della Salute della Commissione europea (DG SANTE) ha pubblicato un “documento di lavoro” in cui descrive ormai vecchi e inadatti i regolamenti europei sugli organismi geneticamente modificati (OGM) e annuncia che produrrà un nuovo quadro legislativo aggiornato per le nuove tecniche genomiche (NGT) che servono ad alterare il genoma di un organismo e che – ritiene la Commissione – hanno il potenziale per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile come parte degli obiettivi del Green Deal europeo.
In che modo? Secondo diversi studi pubblicati in UE, i prodotti NGT possono contribuire a sistemi alimentari sostenibili perché sviluppano piante più resistenti alle malattie, o alle condizioni ambientali o ancora agli effetti dei cambiamenti climatici. Ma anche perché i prodotti possono beneficiare di qualità nutrizionali più elevate come un contenuto di acidi grassi più sano e una minore necessità di altri input agricoli che potrebbero essere dannosi, come i pesticidi.
Le ONG ambientaliste che firmano la lettera ne hanno un’opinione diversa. Una nuova proposta – che potrebbe arrivare da parte della Commissione già entro la fine dell’anno – potrebbe finire per esentare dai requisiti normativi di sicurezza previsti dall’UE alcune piante coltivate prodotte utilizzando queste “nuove tecniche genomiche”: quindi niente “controlli di sicurezza, etichettatura degli OGM per il consumatore, requisiti di tracciabilità o sorveglianza post-mercato” che invece disciplinano le regole su gli OGM, denunciano le ONG. In vista della proposta della Commissione, si oppongono fermamente ai piani di Bruxelles in ragione del fatto che la deregolamentazione delle nuove tecniche OGM presenterebbe “rischi inaccettabili per la salute umana e animale e per la salute umana”, scrivono. “Le proposte della Commissione superano le linee rosse quando si tratta di biosicurezza, trasparenza delle informazioni e protezione dei consumatori”. Per questo vanno respinte.